
Portava il nome del nonno, e come lui era antiquario, appassionato d’arte e mecenate, col quartier generale sul lungarno Soderini, dove dal 2007 si trova il museo che porta il nome della famiglia. Luigi Bellini, classe 1944, è morto ieri notte tradito da quel suo cuore che da anni lo faceva tribolare. Fiero del nonno che nel Dopoguerra aveva ideato il Comitato per la ricostruzione del Ponte Santa Trinita, e creato poi la Mostra dell’Antiquariato, anche Luigi Bellini junior aveva seguito le stesse orme. Ma amava anche l’arte del suo tempo e così negli anni Settanta aveva organizzato mostre di Moore, Manzù, Emilio Greco, Lipchitz. Con la sua fondazione aveva portato il Rinascimento a Shangai, e pochi anni fa aveva organizzato a Firenze la personale di Shen Qibin, uno dei più importanti artisti cinesi. Ma Luigi Bellini, aveva anche un’altra passione: la musica. Scriveva, componeva e cantava con lo pseudonino di Fanfanicchio. Gianni Mercatali, amico da sempre, lo ricorda così: "Tanto fiorentino, quanto uomo del mondo".
O.Mu.