PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Abusivismo, truffe e reati ambientali: "Serve un commissariato di polizia"

Un convegno sulla sicurezza a Campi, tra criticità e buone pratiche da parte di cittadini e istituzioni. Il sindaco Tagliaferri: "Ha le opportunità di una vera città, ma le problematiche di una periferia".

Una foto generica di polizia municipale (Germogli)

Una foto generica di polizia municipale (Germogli)

Far diventare il cittadino un ‘sorvegliante’ - è stata usata proprio questa parola - della propria quotidianità. E lavorare su una maggiore consapevolezza del fatto che stiamo parlando del nostro futuro. Che l’argomento siano i rifiuti o la necessità di fare in modo che un giardino pubblico sia frequentato di più, ma soprattutto nel modo giusto. Questi alcuni dei principali messaggi lanciati dal convegno sul tema ‘Campi Bisenzio, sicurezza urbana: criticità, buone pratiche e prospettive’, promosso dal gruppo Fare Città e organizzato dall’Ana-UGL da un’idea di Vittorio Pasqua.

L’occasione per prendere in esame che momento sta vivendo Campi dal punto di vista della sicurezza – e quanto è stato fatto in questi due anni di amministrazione – ma anche per fare un’analisi più ampia prendendo in esame i territori circostanti. Lo hanno sottolineato Marco Monticelli, consigliere comunale di Fare Città e presidente dell’VIII commissione sicurezza, e il sindaco Andrea Tagliaferri, partendo da quello che è stato definito come il ‘Patto per il benessere urbano’, documento stilato prima delle amministrative del 2023 e che racchiude gli obiettivi che questa maggioranza si è posta, a medio e lungo termine. Come, fra gli altri, una nuova sede per la Polizia municipale al cui interno sia contemplata una cella di sicurezza e un Commissariato di Polizia.

Lo ha ribadito anche il primo cittadino, snocciolando quelle che attualmente sono le maggiori criticità a Campi, "in tanti casi risolte grazie alla stretta collaborazione con la Polizia municipale: lo sgombero di alloggi occupati abusivamente, le truffe agli anziani ma soprattutto i reati di natura ambientale, una guerra quasi impari da combattere, basta vedere i continui abbandoni nonostante gli sforzi fatti fino a oggi, come per esempio l’installazione delle fototrappole". "Su un territorio che complessivamente non vive una situazione di emergenza. E che tuttavia, non dimentichiamolo – ha aggiunto -, ha tante opportunità, come una vera città, ma che deve affrontare al tempo stesso le problematiche di una periferia".

A rappresentare la Municipale è stato invece l’ispettore Lorenzo Bonfà che ha fatto un quadro preciso dell’attività svolta in queste settimane e che nei primi mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, solo per fare un esempio, ha intensificato il proprio lavoro nella direzione della repressione dei reati in materia ambientale ed edilizia. Nell’attesa, ma questo lo ha sottolineato il sindaco, che la stessa Municipale presto possa essere dotata di una ‘control room’, ovvero un’unica stanza con tutti gli schermi necessari da cui, tramite le videocamere di sorveglianza, controllare quello che succede sul territorio.

Insomma, il tema della sicurezza resta prioritario nell’agenda dell’amministrazione comunale, con la volontà di renderlo "più territoriale e meno locale – ha aggiunto Tagliaferri -, ovvero mettendo in campo una serie di azioni che puntino a un’azione sempre più congiunta con le province di Firenze e Prato, anche interforze". Due, quindi, le necessità emerse: da un lato sì quella della prevenzione e di un’azione sempre più fattiva da parte dei cittadini.

Ma dall’altro serve una maggiore presenza delle forze dell’ordine, come sottolineato da Alessandro Nencini, presidente della Corte di appello di Firenze: "E’ una questione di scelte e di decisioni da prendere, ma è assurdo che in un Comune dove vivono quasi 50.000 abitanti non ci sia un Commissariato di Polizia". Chi invece pensa a una via di mezzo è Carla Bonora, nell’occasione presente in mezzo al pubblico: "Quello della sicurezza è un tema serio e che deve essere affrontato in maniera condivisa, senza criminalizzare nessuno, ma cercando soluzioni di prospettiva, in modo particolare per i più giovani, senza dimenticare il ruolo delle famiglie".