REDAZIONE FIRENZE

“A vendredi, Robinson“, abbraccio fra l’iraniano Golestan e il francese Godard

Allo Schermo dell’arte il film della regista Mitra Farahani sui due maestri del cinema

Nell’ambito della rassegna "Lo schermo dell’arte", festival di cinema e arte contemporanea in corso a Firenze, stasera al cinema La Compagnia la regista iraniana Mitra Farahani (foto) presenterà in sala il suo ultimo film, "A vendredi, Robinson".

Il titolo, ovviamente, è un gioco di parole fra i due personaggi del romanzo "Robinson Crusoe": la sostanza del film è un dialogo a distanza fra un grande maestro del cinema iraniano, Ebrahim Golestan, che proprio domani compirà cento anni, e il regista francese Jean-Luc Godard, geniale, irriverente, enigmatico capofila della Nouvelle vague, qui alla sua ultima apparizione. Frutto di un lavoro lungo sette anni, il film non è un "documentario" sul loro cinema, di cui vediamo rari frammenti, quando uno dei due guarda le opere dell’altro. E’, piuttosto, un dialogo sul cinema e sulla vita tenutosi, a distanza, da due grandi vecchi pieni di idee. Ognuno confinato nella sua solitudine, l’uno – Godard – in Svizzera, l’altro nel Regno Unito. Ognuno capace di entrare in comunicazione con l’altro parlando di cinema, di letteratura, di poesia, di filosofia. Una specie di doppio diario, fra solitudini, saggezza e malinconia. Il film, premiato a Berlino in una sezione per opere innovative e difficili da classificare, è così un dialogo fra due splendidi novantenni, ciascuno dalla carriera artisticamente e politicamente coraggiosa: Golestan fuggito dall’Iran per l’Inghilterra negli anni ’60, mentre Godard si dedicava al film di lotta politica pura. Mitra Farahani appare, fugacemente, come voce fuori campo, lasciando che siano i suoi due maestri ribelli a prendersi la scena.

Il festival prosegue in sala fino a domenica, e online su MYmovies fino al 27 novembre.

Giovanni Bogani