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A tavola per non stare soli. L’abbraccio ai più fragili
Una stella cometa anche sulla basilica di San Lorenzo e, a San Donnino, sul Centro Spazio Reale. A tavola per il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio, circa 1.100 persone e tra queste 300 minori. Tanti i profughi da diverse latitudini, dall’Ucraina alla Costa d’Avorio al Perù alle Filippine. Ma il popolo di e con Sant’Egidio è largo e ha raccolto tante persone, dagli anziani ai senza fissa dimora agli amici che hanno aiutato a preparare e allestire una tavola intorno alla quale non si distingueva chi serve e chi è servito. Insomma uno spazio di pace, sottratto a quelle logiche conflittuali che sono esplose in alcune parti del pianeta e che erano e sono nel cuore di tutti. A settecento anni da quello allestito per la prima volta a Greccio da Francesco d’Assisi, il presepe di Sant’Egidio e di quanti hanno allargato nei modi più diversi la tavola nella città.
A San Lorenzo sono venuti a portare il loro saluto il sindaco Dario Nardella, il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora Sara Funaro. A un tavolo, con alcune profughe ucraine il cardinale Giuseppe Betori e il priore della basilica don Marco Viola con gli amici di Sant’Egidio.
"Noi credenti - ha detto Betori - siamo abituati ad aprire il pasto invocando la benedizione di Dio Altissimo. Qui ci sono credenti di varie religioni, quindi formuliamo la preghiera così: Dio benedici noi, benedici chi ci ha radunati, chi ha preparato questo pranzo, benedici la nostra vita e porta pace e amore". Il pranzo di Natale, organizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi, è sostenuto tra l’altro dalla Fondazione Fiorenzo Fratini, l’8 per mille della Chiesa cattolica, la Fondazione Cr Firenze, privati e aziende.
Altro momento di solidarietà, anche quello tradizionale, è stato promosso dalla Fondazione Tommasino Bacciotti per i bambini ricoverati al Meyer. In versione Babbo Natale Marco Carrai, presidente della Fondazione dell’ospedale pediatrico, accompagnato da Barbara e Paolo Bacciotti, il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore al Welfare Sara Funaro e il direttore sanitario del Meyer Emanuele Gori.