
Firenze, 6 novembre 2023 - Fedeli ad una linea. Continuità e condivisione sono i tasselli del mosaico artistico del Teatro di Rifredi, la fucina di idee e talenti che inaugura la nuova stagione - la seconda da quando la sala è diventata parte integrante della Fondazione Teatro della Toscana - con il meglio della drammaturgia italiana e straniera e tante iniziative rivolte ai giovani, confermando la sua vocazione "storica" alla contemporaneità, alla pluralità di generi e alla dimensione internazionale.
E' un albero, che rimanda alla fotosintesi, il simbolo di una rassegna che come le foglie degli alberi cerca di assorbire l'anidride carbonica del male circostante per restituire al pubblico l'ossigeno salutare e necessario per affrontare le sfide del presente e immaginare il futuro. Scoperta e innovazione sono il cuore del programma, che inaugura dal 15 al 19 novembre con la prima nazionale di "Occidente" di Rémi De Vos, tradotto e diretto da Angelo Savelli, che con Ciro Masella e Leonarda Saffi racconta una danza macabra, grottesca e nerissima, tra un uomo e una donna annientati dalla mancanza di desiderio.
Accanto a De Vos, Savelli porta sul palco anche l'adattamento di Josep Maria Mirò de "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman (26 - 28 gennaio), mentre è una prima volta assoluta a Rifredi per lo scrittore Duncan McMillan e la sua autobiografia esistenziale "Every Brilliant Thing", firmata a quattro mani da Filippo Nigro - anche interprete - e Fabrizio Arcuri (5 - 7 dicembre). Tra i graditi ritorni, invece, c'è quello di Emma Dante, che dopo "Misericordia" e "Pupo di zucchero" è di nuovo a Firenze con "Il tango delle capinere" (15 - 17 febbraio), interpretato da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, protagonisti della malinconica danza di ricordi, canzoni ed emozioni di una coppia di innamorati.
Spazio anche alle coproduzioni internazionali, con "The Handke Project - Oppure giustizia per le follie di Peter" di Jeton Neziraj (2 - 3 febbraio), il viaggio di una troupe di artisti divisi tra libertà di espressione e responsabilità sociale, e "Cosa Nostra spiegata ai bambini" di Stefano Massini (9 - 10 marzo), con Ottavia Piccolo e le musiche di Enrico Fink eseguite dall'Orchestra multietnica di Arezzo.
Non manca l'attenzione al dinamismo delle nuove drammaturgie contemporanee - come "Dramma industriale" di Giovanni Ortoleva, "Processo creativo" di Alessandro Riccio e la doppia regia di Angelo Savelli, "I Promessi Sposi, ovvero questo spettacolo non s'ha da fare" e "Io non so chi sei" - e lo spazio dedicato alla felice contaminazione tra teatro e musica, sviluppata da autori sperimentali ed innovativi come Fabio Canino, Yllana, Dario Ballantini ed Eugenio Nocciolini. Ed ampia si conferma anche la proposta mattutina rivolta ai giovani talenti, con dieci produzioni ideate per integrarsi con i percorsi didattici e formativi di alunni e studenti.
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