
Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati
Firenze, 12 febbraio 2017 - E’ la storia di quattro donne che vivono una vita tranquilla e isolata. Le prime due zitelle; la terza, respinta dal marito è tornata a vivere con le altre. Teresa è Lucia Poli e Carolina è Milena Vukotic: sono sarte e ricamatrici, vivono cucendo corredi e biancheria nel culto ossessivo del lavoro col quale hanno acquisito una posizione di prestigio nella buona società fiorentina. Poi c’è Giselda, Marilù Prati, che fa la sorella minore. La fedele domestica Niobe che invecchia insieme alle padrone è Sandra Garuglieri. Chissà chi riconosce questa storia dai personaggi di un capolavoro della letteratura del ’900. Il racconto è firmato da un grande autore fiorentino, Aldo Palazzeschi. Vabbè lo dico io: è «Sorelle Materassi». E’ un dramma familiare a tinte ironiche che finalmente si potrà rivedere da martedì 14 a venerdì 24 febbraio al Teatro della Pergola, adattato da Ugo Chiti, per la regia di Geppy Gleijeses.
L’opera, attraverso le vicende di Teresa, Carolina e Giselda Materassi, rappresenta tutti i temi cari a uno scrittore da riscoprire come Palazzeschi: la parodia dello stile di vita e della visione del mondo borghese, il fascino per il nonsense e i giochi di parole, il gusto per l’irrisione dei formalismi. Tra pathos e divertimento, grottesco e compassione, Sorelle Materassi – che sarà poi al Teatro Era di Pontedera il 25 e 26 febbraio – mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione dei moti d’animo delle protagoniste siano causa della loro rovina: il nipote Remo, bello, sfacciato e senza scrupoli, sfrutta le debolezze caratteriali delle zie, fino a portarle al dissesto finanziario.
Il racconto di Palazzeschi, che ama il grottesco, ma sa cogliere anche le sfumature del sentimento, è ambientato nei primi anni del ’900 a Coverciano, prima periferia, ma allora sobborgo di Firenze – fra l’altro là dove si pensa che Boccaccio abbia scritto il Decameron –. E’ qui che vivono le sorelle senza svaghi né vizi che non fanno altro che parlottare, ricordare, mentre lavorano di ago e filo. Dosi di popolaresco ottimismo e di serena saggezza è introdotta dalla governante Niobe. Ed è questo equilibrio familiare che viene sconvolto dall’arrivo di Remo, interpretato da Gabriele Anagni, figlio di una quarta sorella morta. Lui è bello, spiritoso e pieno di vita, e attira le attenzioni e le cure delle donne che non hanno altro al di fuori di lui.
Sorelle Materassi fu anche un enorme successo della commedia televisiva prodotta e trasmessa nel 1972 dalla Rai in tre puntate, su quello che era il Programma Nazionale. La sceneggiatura firmata da Luciano Codignola e Franco Monicelli, la supervisione dello stesso Aldo Palazzeschi e la regia di un altro fiorentino, Mario Ferrero. I principali, indimenticabili interpreti televisivi fa piacere ricordarli: nei ruoli delle tre sorelle Materassi le grandissime Sarah Ferrati (Teresa), Rina Morelli (Carolina) e Nora Ricci (Giselda). In quello della fedele domestica Niobe, la mitica Ave Ninchi e in quello del nipote Remo, un giovanissimo Giuseppe Pambieri. Una curiosità: fra le comparse figurava anche l’allora ventenne Roberto Benigni nel ruolo di ‘un giovanotto’. Da vedere.