Firenze, a Palazzo Vecchio in mostra l’abito e la cintura di Eleonora di Toledo

Il pregiato abito e la cintura indossati dalla duchessa nel ritratto dell’Allori sono stati fedelmente riprodotti e saranno visibili al pubblico all’interno del percorso museale dal 24 marzo fino al 18 aprile

Eleonora di Toledo nel ritratto di Allori

Eleonora di Toledo nel ritratto di Allori

Firenze, 22 marzo 2024 - Palazzo Vecchio ospita un omaggio alla figura della duchessa Eleonora di Toledo, consorte di Cosimo I de' Medici, con un particolare focus sul linguaggio della moda fiorentina di metà Cinquecento. All’interno del percorso di visita del museo di Palazzo Vecchio, a partire dal 24 marzo e fino al 18 aprile, sarà possibile ammirare due lavori di maestria artigiana a lei dedicati. L’ispirazione nasce dallo splendido ritratto postumo della duchessa, apprezzabile all’interno dello Studiolo di Francesco e realizzato da Alessandro Allori (1572 circa) nel quale traspaiono la sua delicata bellezza e il suo raffinato gusto. Il pregiato abito da lei indossato nel dipinto è stato accuratamente analizzato e riprodotto da Fabio Miari, sarto artigianale con una passione per la storia del costume, con il coordinamento generale di Carlo Francini e di Valentina Zucchi, la consulenza scientifica dell’esperta Roberta Orsi Landini e di Giaele Monaci e grazie alla preziosa collaborazione dell’Antico Setificio Fiorentino che ha fornito i ricchi tessuti, appositamente realizzati e ricamati. Veste e sopravveste sono coordinate, come Eleonora amava, di pregiato colore rosso scuro detto chermisino; la veste è in damasco, a grande disegno, con al collo una sontuosa gorgiera arricchita di pietre preziose e perle; la sopravveste in raso presenta un decoro a fili doro e d'argento e doppi baragoni imbottiti alle maniche, tipici del gusto del tempo. A fianco dell’abito, esposto nella Salotta, sarà possibile ammirare anche la pregiata replica della cintura di Eleonora, che grazie a un attento studio iconografico, storico e tecnico è stata fedelmente riprodotta dalla bottega orafa di Paolo Penko in argento dorato, ornata di pietre preziose incastonate e di un vastissimo numero di perle dalle diverse sfumature, con un fine bussolotto traforato destinato a contenere elementi odorosi. Maurizio Costanzo 

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