
Sorride ma non nasconde la sua preoccupazione. Le sue giornate, quelle lontano dal campo, sono un tuffo nella natura. "Che faccio? – domanda Silvio Baldini –. Un po’ di giardinaggio, poto gli olivi, porto i cani in giro... ne ho sei, tre da caccia e tre da guardia...". La testa però finisce per correre subito lì, al campionato che stenta a ripartire e soprattutto alla Lega Pro dove passa il destino della sua Carrarese.
Baldini, il calcio si rimetterà in moto secondo lei?
"Sinceramente vorrei riuscirci, ma non so rispondere a questa domanda. Posso avere delle sensazioni, certo, ma..."
Tipo?
"Se il protocollo per ripartire sta mettendo in difficoltà le squadre di serie A, bisogna essere obiettivi e chiederci: come può tornare a muoversi la Lega Pro?".
Concetto chiaro: dunque, parlando di serie A...
"Ecco, la fermo subito. A me piacerebbe davvero che si cominciasse a pensare che il calcio non è solo quello della serie A. Nessuno sembra interessarsi alla B, alla Lega Pro, alle giovanili. E questo è un errore madornale".
E quale potrebbe essere la soluzione per rimettere in ordine le cose?
"La soluzione? Punto Primo, ricordarsi che i nostri campionati, quelli ’sotto’ la massima serie, sono un serbatoio prezioso per le squadre di A. E’ qui che si nascondono e si possono andare a prendere i talenti del futuro".
Punto secondo?
"Che alla lunga la serie A potrebbe pagare le conseguenze di questo disinteresse. Senza dimenticare le complicazioni sociali se i nostri campionati dovessero in qualche modo evaporare. Tanti giovani finirebbero in mezzo alla strada. Purtroppo".
Parliamo degli altri giovani? Quelli, ad esempio, come Chiesa e Castrovilli che oggi sono top player e l’altro ieri erano nel vivaio viola.
"La Fiorentina, come del resto l’Empoli, sono un punto di riferimento per tutta la Toscana nella politica dei settori giovanili. L’Empoli, poi, ha strutturato la gestione e la crescita del club sul lancio dei giovani. La scelta del presidente Corsi oltre che giustissima è obbligata per la vita stessa del club".
Sa che anche la Fiorentina targata Commisso punta molto sui ragazzini nati in viola?
"E fa bene. Anche perché questa emergenza sanitaria porterà una brusca frenata economica. Frenata che avrà ripercussioni sul calcio, sul mercato... Quindi avere buoni giovani, farli crescere e poi lanciarli sarà il modo giusto per continuare a fare calcio. Sì, anche per la Fiorentina".
In passato ha parlato molto bene soprattutto di Castrovilli. Conferma?
"E’ fortissimo, sì è davvero un gran giocatore".
Baldini, mille esperienze in panchina e altrettante scelte di vita: sia sincero, rifarebbe tutto?
"Io posso dire che il calcio ha dato tutte le risposte a quella che è la mia vita. Tutto quello che ho fatto è perchè nel mio destino c’erano scritte quelle cose...".
E’ questa la filosofia dell’allenatore Baldini?
"Il destino ti condiziona. Sempre. La fatalità ti colpisce. Pensate a quello che accadde a Cristoforo Colombo".
Scusi?
"Il giorno prima di scoprire l’America, avrebbe potuto tornare indietro. L’amico Gutierrez gli chiese se non era il caso di cambiare la rotta e tornare verso casa, tanto ormai... Colombo disse di andare avanti, almeno per un’altra notte. E quella notte... il suo destino volle che fosse riscritta la storia del mondo".
Applauso. Difficile adesso riparlare di calcio...
"Ma no...".
Ok, se adesso mentre è in giro con i suoi cani, la chiamassero e le dicessero domani si ricomincia, lei sarebbe pronto?
"Subito. Sì. Tempo di fare la borsa e arrivare al campo. Allenare i ragazzi e ricominciare a giocare".
Lo dice Baldini, lo conferma il destino.