Aldo Moro, quel drammatico 16 marzo 1978. E il mistero del riscatto

Il mistero dei 10 miliardi di lire per il riscatto: da dove provenivano tutti quei soldi? E che fine fecero?

Aldo Moro durante il sequestro (foto Ansa)

Aldo Moro durante il sequestro (foto Ansa)

Firenze, 16 marzo 2024 - Il 16 marzo del 1978 è una data indelebile nella memoria e nella coscienza del nostro Paese. Il rapimento di Aldo Moro si consumò in pochi tragici minuti, a cui seguirono i 55 lunghi e dolorosi giorni della sua prigionia, conclusasi con l'uccisione dello statista ad opera delle Brigate Rosse. Poco dopo le 9 di quel drammatico 16 marzo, un commando delle Brigate Rosse entra in azione in via Fani, a Roma: blocca le auto del presidente Dc Aldo Moro, uccide i 5 uomini di scorta (Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino) e portano via Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata all'Ansa. Una delle pagine più buie della storia repubblicana, segnata dalla furia cieca del terrorismo rosso. Il sequestro terminerà 55 giorni dopo, il 9 maggio, con l'uccisione dello statista. Ancora oggi aleggia il mistero riguardo ai 10 miliardi di riscatto. Nel maggio 1978 – come riporta l’Ansa - pochi giorni prima del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, il Vaticano era pronto a pagare fino a dieci miliardi di lire per la liberazione del presidente della Dc, ostaggio delle Brigate Rosse. È il 6 maggio quando il Papa, nel suo studio, si avvicina ad una consolle coperta con un panno di ciniglia azzurra e solleva un lembo: compare una montagna di soldi, mazzette di dollari, con fascette di una banca ebraica, del valore di circa dieci miliardi di lire, messi a disposizione per il riscatto. Ma tre giorni dopo, il 9 maggio, il corpo senza vita di Moro viene ritrovato in via Caetani, nel centro di Roma. Il fatto è riportato sia in atti giudiziari, sia in atti parlamentari ed è stato ribadito davanti alla commissione Moro dallo stesso monsignor Fabbri. Le banconote furono mostrate da papa Paolo VI, nella residenza pontificia di Castel Gandolfo, a monsignor Cesare Curioni, responsabile dei cappellani carcerari, il quale aveva attivato contatti per la liberazione di Moro. Era presente anche monsignor Fabio Fabbri, segretario di don Curioni. Ma da dove provenivano tutti quei soldi? E che fine fecero? Nessuno lo sa. Don Curioni è morto nel 1996 senza che quel mistero fosse svelato, monsignor Fabbri ha detto alla Commissione Moro di non saperlo, e fonti vaticane, interpellate, hanno ribadito di ignorare chi procurò quel denaro e dove finì. Non era tuttavia denaro dello Ior, ha precisato monsignor Fabbri, alimentando ancor più il mistero, ormai quasi irrisolvibile. Nasce oggi Bernardo Bertolucci nato il 16 marzo del 1941 a Parma. Figlio del poeta Attilio e di Ninetta Giovanardi, fin da piccolo respira aria di cinema in casa sua che, da adolescente, lo spingerà a realizzare cortometraggi in 16 mm come Morte di un maiale e La teleferica (1956-1957), girati nella casa di Casarola sull'Appenino emiliano. Decisiva per la sua carriera un'amicizia, quella con Pier Paolo Pasolini, presentatogli da suo padre quando il regista prenderà casa vicino alla loro. Ha detto: “La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista”. Maurizio Costanzo 

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