6 aprile 2009, quindici anni fa il terremoto che distrusse l’Aquila e la provincia

Le macerie e il dolore, vennero accompagnati per mesi da eventi sismici senza fine

La Prefettura distrutta dal terremoto a L'Aquila (Ansa)

La Prefettura distrutta dal terremoto a L'Aquila (Ansa)

Firenze, 6 aprile 2024 - Il 6 aprile 2009, alle ore 3.32 la terra tremò e una violentissima serie di scosse, la più forte di magnitudo di 6,3, devastò L'Aquila e molte aree della provincia. Fu solo l'inizio di una grande tragedia. Per molti mesi la terra non ebbe pace. Le macerie e il dolore, vennero accompagnati per mesi da eventi sismici senza fine. Ma cosa accadde quella terribile notte? In pochi istanti la città venne sfregiata e ridotta a un cumulo di macerie. Una catastrofe che colse nel sonno, senza dare scampo, migliaia di persone radendo al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. Con loro anche la Casa dello Studente, che poi diventerà uno dei simboli del sisma, con le sue otto vittime. Ovunque case dilaniate o venute giù completamente. Il bilancio finale fu un bollettino di guerra: 309 vittime, 1.600 feriti, di cui 200 gravissimi, 70mila sfollati tra cui 13 mila studenti universitari fuori sede. La frazione est della città, Onna, fu rasa completamente al suolo.

La macchina dei soccorsi non tardò a mettersi in moto. Molte le persone che Vigili del fuoco e Protezione civile riuscirono a estrarre vive dalle macerie: tra queste Marta Valente, 24 anni di Bisenti (Teramo), studentessa di medicina, salvata dopo 23 ore; Eleonora Calesini, 21 anni, di Mondaino (Rimini), dopo 42 ore; Maria D'Antuono, 98 anni, di Tempera (L'Aquila), venne trovata viva dopo 30 ore. I feriti furono ricoverati negli ospedali di Avezzano, Pescara, Chieti, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni. L'ospedale "San Salvatore" dell'Aquila fu gravemente danneggiato, e feriti e degenti furono costretti a stare sui lettini e sulle barelle all'esterno dell'edificio, con temperature che scesero anche sotto lo zero nel corso della notte. Oltre 35mila scosse, una media di una scossa ogni due minuti e mezzo furono registrate dal 6 aprile in poi. I primi movimenti tellurici erano stati registrati a dicembre 2008. Poi fu un continuo di scosse che allarmarono non poco la popolazione fino al terremoto distruttivo del 6 aprile.

Alla solidarietà dell'Italia intera fece subito da contraltare la mano vigliacca degli sciacalli che si era allungata nelle case sventrate dal sisma per rubare. Accade sempre subito dopo la scossa, quando la gente si precipita in strada mezza nuda e scalza, oppure in pigiama e ciabatte. Mentre tutt'intorno era già morte e le macerie avevano inghiottito persone e cose. 

La situazione oggi. Ancora cinque anni per l'Aquila, 8 invece per completare iter e interventi nei comuni del cratere. Una ricostruzione privata che si avvale dell'affidamento semplificato dei fondi e che è a buon punto - con un 75% di ricostruzione completata a L'Aquila e con un 50% nei 56 comuni del cratere - e una pubblica che riguarda scuole, monumenti, teatri, chiese che procede ma più a fatica, con percentuali che si attestano al 50% nel capoluogo e alla metà nei comuni. A 15 anni dal terremoto è questa la fotografia che arriva dai territori dove comunque la vita e le attività sociali e culturali sono ampiamente riprese ormai da anni.

Nel cratere dell'Aquila la ricostruzione privata intesa come riconsegna delle case è arrivata al 75%, con una stima di due anni per finire gli interventi; riguardo l'assegnazione dei contributi, invece, si è all'86% con una stima di tre o quattro anni per l'erogazione dei fondi. Nei 56 comuni del cratere le case private sono state riconsegnate al 50% mentre a livello di assegnazione siamo al 64%, con la stima di cinque anni per completare i lavori e tre anni per espletare l'erogazione dei fondi.

Molto meno spedita la ricostruzione pubblica: al 50% all'Aquila, meno del 50% in quelli del cratere. A livello di ricostruzione privata si è quasi al 60% nei 121 comuni fuori cratere, con 3.334 pratiche concluse per 617 milioni di euro su 4.256 pratiche presentate per 1,1 miliardi di euro. "La ricostruzione degli edifici privati della città dell'Aquila ha raggiunto percentuali ragguardevoli - spiega il responsabile dell'ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila Antonio Provenzano - In centro storico sono stati emessi tutti i pareri e sono stati ricostruiti 8 palazzi su 10. Nella periferia della città è tutto ricostruito, mentre nelle frazioni sono stati ricostruiti 7 palazzi su 10. Gli sforzi, a 15 anni dal sisma, sono concentrati sulla ricostruzione degli immobili pubblici ed in particolare sulle scuole, sui teatri, sui luoghi di aggregazione, anche in ottica di valorizzare la grande opportunità de 'L'Aquila capitale della cultura 2026". Nasce oggi Fred Bongusto nato il 6 aprile del 1935 a Campobasso. Era innamorato di Sinatra, Louis Armstrong e soprattutto di Nat King Cole e, insieme al suo amico-rivale Peppino Di Capri, è stato uno degli eroi dell'epoca del night, che è stata una palestra preziosa per alcuni dei maggiori talenti dello spettacolo italiano tra gli anni '50 e '60. Tutti lo ricordano per "Una rotonda sul mare", una di quelle canzoni che riesce a fotografare in modo perfetto l'atmosfera dell'Italia del Boom, dei 45 giri e dei juke box. Ha detto: “Essere romantici è come leggere la vita con un tipo di lente particolare, io questa lente la uso sempre anche quando non canto”. Maurizio Costanzo 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro