MAURIZIO COSTANZO
Firenze

11 marzo 1908, muore Edmondo De Amicis. L’apostolo di una scuola fatta col Cuore

Le prime pagine di Cuore apparvero su Nuova Antologia, De Amicis fu corrispondente de La Nazione. Da ieri a oggi: ecco le 5 cose da non dire agli studenti di quinta superiore della Generazione Z emerse dall’analisi realizzata da thefaculty, l’app di orientamento universitario e preparazione gratuita ai test d’ingresso

Johnny Dorelli in una scena del film "Cuore"; nel riquadro Edmondo De Amicis

Firenze, 11 marzo 2024 – Sono due i libri per l'infanzia – Cuore e Pinocchio – quelli che possono essere definiti i best-seller dell'Italia post-risorgimentale. Tuttavia, mentre l’opera di Collodi è ancora oggi tra i libri più letti e tradotti e famosi nel mondo, il capolavoro di Edmondo De Amicis, che rispecchia gli ideali del tempo, viene da alcuni considerato come retorico, obsoleto e datato. Invece è un'opera che ha formato generazioni intere di italiani, e non solo, visto che è stato tradotto in diverse lingue e conosciuto uno straordinario successo, con ben 40 edizioni e 2 milioni di copie vendute. Era l’11 marzo del 1908 quando moriva colui che Pascoli chiamava “l’apostolo della scuola”. La svolta della vita di De Amicis avvenne a vent’anni quando, dopo essere stato promosso tenente, fu trasferito a Firenze, dove fu introdotto nel salotto della ricca e potente marchesa Emilia Peruzzi, della quale diventerà il protetto. Le prime pagine di "Cuore" apparvero su Nuova Antologia. “Da un libro di prossima pubblicazione intitolato ‘Cuore’”. Così in una nota a piè di pagina Edmondo De Amicis (1846-1908) presentava ai lettori di “Nuova Antologia” l’anticipazione del racconto destinato a divenire celeberrimo, “Dagli Appennini alle Ande”, nel fascicolo dell’ottobre 1886 (pp. 413-438). De Amicis – spiega il presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, Cosimo Ceccuti - è e resterà un collaboratore assiduo di “Nuova Antologia”: il suo primo articolo nella rivista di Francesco Protonotari è del luglio 1868, “Il figlio del reggimento”, l’ultimo dell’aprile 1906, due anni prima della scomparsa, “Sulla scala del cielo”, bozzetto drammatico in un atto. Nel mezzo una lunga serie di racconti e corrispondenze dall’estero. Ha seguito da vicino la nascita della testata in Firenze capitale, nel 1866; nello stesso anno si batte nella terza guerra d’Indipendenza contro l’Austria e due anni più tardi pubblica “La vita militare” che gli procura un vasto successo. Frequentatore del salotto di Emilia Peruzzi, centro della vita politica e culturale cittadina, negli anni Settanta è corrispondente dall’estero del quotidiano fiorentino “La Nazione” e nel 1886 pubblica appunto il suo libro più famoso, “Cuore”, di cui ”Dagli Appennini alle Ande ” è uno dei racconti intercalati alla narrazione principale. «In ‘Cuore’ – ha scritto Giovanni Spadolini – i problemi nazionali trovano il loro specchio, il loro riflesso, la loro trasfigurazione pedagogica e lirica: l’amore per il libro, l’amore della patria, l’amore dell’umanità (le tre grandi forze della pedagogia laica) furono portati da De Amicis a un grado di tensione e di vibrazione quale non sarà mai più raggiunto». Da ieri a oggi: com’è cambiata la scuola? Per gli studenti di quinta superiore, i primi mesi dell’anno rappresentano l’anteprima del periodo più complicato della loro carriera scolastica. Tra saloni dell’orientamento, open day universitari, iscrizioni ai test d’ammissione e la preparazione agli esami di maturità, non passa giorno che sia libero dal pensiero “cosa ne sarà nel mio futuro?”. In Italia, la situazione a inizio 2024 non è delle più rosee. Secondo un’analisi realizzata da thefaculty, l’app di orientamento universitario e preparazione gratuita ai test d’ingresso, il 71% degli studenti si definisce ancora molto indeciso sul proprio futuro. Dal sondaggio, che ha coinvolto oltre 51mila studenti di quinta superiore sparsi per tutta Italia, le motivazioni principali alla base dell’indecisione risultano collegate a uno scarso contatto tra scuola e mondo del lavoro, che crea un’idea molto confusa su quali siano le competenze richieste oggi. Alle troppe opzioni disponibili, che creano negli studenti un costante timore di non riuscire a consultarle tutte, ma soprattutto alle troppe pressioni provenienti dalla famiglia e dall’esterno. La startup ha dunque stilato un elenco delle 5 peggiori frasi da dire a uno studente o una studentessa che sta scegliendo quale strada prendere una volta concluse le superiori. Una mini-guida pensata per chi ha fratelli, amici, parenti che stanno vivendo questa delicata fase della vita. I 5 consigli meno utili secondo gli studenti italiani sono: «Se ti iscrivi a quell’università, avrai il posto in azienda assicurato». Secondo thefaculty, uno studente alla fine del proprio percorso scolastico dovrebbe piuttosto ragionare su quali sono i propri valori e cosa reputa importante nella vita. Da lì, poi si può costruire tutto il resto. «Aaah.. vorresti fare “x facoltà”? Ti piace la vita da disoccupato quindi?». Il consiglio è quello di spiegare agli studenti, piuttosto, che qualsiasi scelta fatta (universitaria o non) non sarà mai definitiva e saranno sempre in tempo per cambiarla. «Se sceglierai questa università, dovrai trovare qualcuno che ti mantenga». Meglio chiedere “cosa ti riesce bene? Ci sono attività che non ti pesano e consideri più piacevoli di altre?” e valutare, in base alle risposte, potenziali lavoretti da svolgere nel tempo libero dallo studio. «Questa facoltà è troppo impegnativa per te. Perché non scegli una più semplice?». Generare preoccupazioni e dubbi immotivati non serve agli studenti, che hanno bisogno di stimoli, non di scoraggiamenti. Infine «L'università è inutile, noi alla tua età avevamo già un lavoro». Per thefaculty, il consiglio migliore da dare agli studenti ancora indecisi è “seguite le vostre passioni” e non copiate le scelte altrui. Il periodo post superiori, che sia all’università o prosegua nel mondo del lavoro, è completamente diverso da persona a persona. Ma più le scelte sono personali, più daranno soddisfazioni nel lungo termine. Nasce oggi Sandra Milo nata a Tunisi l'11 marzo 1933. Pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, fu la musa di Fellini. La sua filmografia è eccezionale, si va da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Dino Risi, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino, solo per citarne alcuni. Ha detto: “Se hai vissuto bene viene fuori un'altra bellezza, diversa da quella della gioventù, una sorta di bellezza spirituale che emerge se sei stata felice, in pace con te stessa e gli altri. E senza sensi di colpa”.