REDAZIONE EMPOLI

Verso la prossima stagione. Un nuovo inizio con Pagliuca. Tecnico preparato e meticoloso

Per lui la squadra deve avere un’anima riconoscibile sia quando attacca sia quando deve difendere.

Da sinistra: Guido Paglica e il direttore sportivo Roberto Gemmi durante la presentazione ufficiale del tecnico

Da sinistra: Guido Paglica e il direttore sportivo Roberto Gemmi durante la presentazione ufficiale del tecnico

Un nuovo inizio per un nuovo Empoli. Guido Pagliuca porta un’idea di calcio intensa, aggressiva e fondata su principi chiari: lavoro, organizzazione e responsabilità. Un allenatore che ama le squadre compatte, coraggiose, capaci di pressare alto e giocare con ritmo. Reduce da un’esperienza significativa con la Juve Stabia, Pagliuca arriva con la reputazione di tecnico preparato, affamato e meticoloso, pronto a costruire un’identità precisa già dalle prime battute. Durante la sua presentazione ha tracciato le linee guida del nuovo corso azzurro: un progetto che punta a ricostruire entusiasmo, facendo leva su valori solidi e su un calcio fatto di idee, non di nomi.

Per lui la squadra deve avere un’anima riconoscibile, sia quando ha il pallone tra i piedi, sia quando deve difendere. Da una parte la qualità, il possesso palla gestito con intelligenza e coraggio, la costruzione dal basso e la capacità di arrivare in avanti in maniera pulita. Dall’altra la quantità, intesa come intensità, pressing, aggressività nella fase di non possesso. L’Empoli che ha in mente Pagliuca sarà dunque una squadra capace di "addomesticare" la partita, ma anche di aggredirla.

Uno degli aspetti più interessanti del nuovo corso sarà la flessibilità tattica. Il tecnico ha lasciato intendere che si partirà probabilmente da una difesa a tre, ma ha anche sottolineato come l’adattabilità sarà una caratteristica fondamentale. In base all’avversario, al momento della partita, alla zona di campo, l’Empoli dovrà saper cambiare pelle: difendere uomo su uomo o di reparto, alzare il baricentro o abbassarsi, costruire dal basso o cercare soluzioni più dirette. Un calcio dinamico, pensato per esaltare le qualità dei singoli. Non sarà il giocatore a doversi piegare al modulo, ma sarà il modulo ad adattarsi ai giocatori.

Pagliuca è un allenatore che sa lavorare con le nuove leve, che ama valorizzare i talenti emergenti. E in questo senso, Empoli è il posto giusto: una piazza storicamente attenta al vivaio, capace negli anni di lanciare tanti futuri protagonisti del calcio italiano. La sensazione è che anche in questa stagione ci sarà spazio per poter veder crescere e maturare protagonisti che negli ultimi anni sono stati lontani dal club azzurro.

Dunque, cosa possiamo aspettarci dal nuovo Empoli? Una squadra intensa, organizzata, compatta ma mai rinunciataria. Una formazione capace di cambiare spartito anche a partita in corso, che punta sull’unione del gruppo e sulla consapevolezza nei propri mezzi. Pagliuca porterà idee nuove, entusiasmo e un’identità chiara, consapevole delle sfide che lo attendono in un campionato difficile come la Serie B. Il campo, come sempre, sarà il giudice più severo. Ma i presupposti per una nuova e stimolante avventura ci sono tutti.

n.p.

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