Sette sberle, una disfatta capitale. Così la Roma fa il pieno di Joya

Serataccia all’Olimpico: azzurri mai in partita e ancora a secco di reti. C’è solo il palo di Baldanzi. Per la squadra di Zanetti un crollo senza precedenti. E domenica al Castellani arriva l’Inter.

Sette sberle, una disfatta capitale. Così la Roma fa il   pieno di Joya
Sette sberle, una disfatta capitale. Così la Roma fa il pieno di Joya

di Tommaso Carmignani

EMPOLI

Doveva essere l’alba di un nuovo Empoli, ma su Zanetti e i suoi è ancora notte fonda. Siamo onesti: è difficile, guardando gli azzurri, trovare oggi qualcosa che funzioni, anche al di là di uno dei peggiori risultati della storia. Da una squadra spenta e stanca ad una difesa che incassa gol a raffica, passando per un attacco che ancora una volta stenta e non punge. Se sia colpa di un mercato ritardatario, della fretta con cui la società ha corretto le strategie iniziali o di una squadra e di un allenatore che non hanno ancora trovato la quadra è difficile da dire: probabilmente è un mix di tutti questi fattori, ma la realtà è che dopo quattro giornate di campionato gli zero punti in classifica sono forse l’ultimo dei problemi. Preoccupano assai di più l’assenza di idee a centrocampo e la sbadataggine in difesa, ma anche le scelte di alcuni giocatori che al momento sembrano totalmente fuori dal gioco e dalla manovra, per non parlare di un attacco che ancora una volta è praticamente inesistente.

E così la gara con la Roma, che alla vigilia aveva appena un punto in più dell’Empoli, diventa l’ennesimo campanello d’allarme per una squadra il cui campionato non è ancora realmente iniziato, una squadra che non è soltanto fragile e maldestra, ma anche totalmente incapace di creare pericoli ad un avversario che gioca al minimo e che ne segna sette perfino passeggiando. Eh già, perché la festa giallorossa comincia dopo 35 secondi: il rigore trasformato da Dybala per fallo di mano di Walukiewicz è l’inizio di una grandinata come mai se n’erano viste, un risultato talmente pesante che ad una settimana dalla gara contro l’Inter non può che preoccupare allenatore e società.

Servirà ben altro per salvarsi, a cominciare da un’idea di gioco che al momento non si vede. Perché se un anno fa fu la difesa a tenere a galla gli azzurri per gran parte della stagione, ora là dietro è una specie di banda del buco. Il primo tempo si chiude infatti sul 3-0, perché dopo il vantaggio di Dybala arrivano anche i gol di Renato Sanches e l’autorete di Grassi, uno dei peggiori in campo, sfortunato nel deviare in porta un rilancio di Bereszynski. Zanetti prova a correggere gli errori iniziali inserendo Baldanzi e Bastoni, affiancando Cambiaghi a Caputo e tornando al 4-3-1-2 con cui aveva cominciato la scorsa stagione. Ma i problemi di questo Empoli vanno ben oltre i moduli e così, nonostante la Roma passeggi, la gara va a finire malissimo. Dybala segna il quarto gol, Cristante il quinto, Lukaku e Mancini il sesto e il settimo.