Dopo quel breve sprazzo di luce a Rimini, l’Use "Computer Gross" torna ad essere la squadra di tutta la stagione, con pochi alti e tanti bassi. Ad Alessandria contro una formazione che, fino alla scorsa settimana, seppur mettendo in difficoltà diverse squadre anche blasonate, non era riuscita comunque a vincere neppure una partita, i biancorossi non dovevano lasciarsi sfuggire i due punti in palio. E quello che è ancora peggio è che li hanno persi quando ormai sembravano averli già tra le mani, con 5 punti di vantaggio a 30 secondi dalla fine e, cosa ancora più grave, avendone uno ed il possesso della palla quando di secondi ne mancavano solo 5. Un epilogo che lascia tanto amaro in bocca e che non regala una vittoria al neo-head coach Cosimo Corbinelli, che si è trovato a dirigere la squadra dopo le dimissioni di Alessio Marchini della settimana scorsa. "Ho vissuto questo momento senza neppure avere il tempo di rifletterci – inizia Corbinelli – visto che gli eventi si sono susseguiti molto rapidamente. Di sicuro, per quanto un allenatore abbia sempre l’aspirazione a dirigere una prima squadra tutta sua, non avrei mai voluto diventare capo-allenatore per le dimissioni di una persona come Alessio con la quale ho lavorato negli ultimi due anni".
"Detto questo e venendo alla gara con Alessandria – continua il tecnico - direi che comunque la squadra non si è comportata male. Aveva avuto delle difficoltà durante la gara, come le ha avute sempre quest’anno ma alla fine eravamo dove volevamo essere: in vantaggio a pochi secondi dalla fine. Peccato perché siamo caduti su qualcosa che conoscevamo e che dovevamo saper gestire".
Adesso c’è la sosta e poi le ultime cinque giornate della regular-season. Come pensi di gestire questo finale? "Direi – conclude il tecnico – che dovremo cercare di andare a prendere i punti là dove non pensavamo di conquistarli, come ad esempio abbiamo fatto a Rimini. Questo per quanto riguarda il calendario e la classifica. Sul lavoro poi bisogna che la squadra cambi atteggiamento o se volete mentalità. Difendere, sporcandosi anche le mani, deve diventare una priorità assoluta e mettersi bene in testa che dobbiamo sudarcela questa salvezza perché nessuno ci regala nulla. Dobbiamo andare in campo con la voglia e la rabbia di volerci prendere i due punti in palio, senza pensare a chi abbiamo di fronte. Questo è quello che chiedo alla squadra. Se qualcuno non lo capisce ne trarrò le conseguenze".
Carlo Faraoni