Verso il nuovo ponte sull’Arno. I progetti fanno discutere: "Non si faccia spot elettorale"

"Si comincia con grande e ingiustificato ritardo: doveva già essere concluso nel luglio scorso". L’opposizione si chiede quale futuro per il vecchio ponte tra Montelupo e Capraia Fiorentina.

Verso il nuovo ponte sull’Arno. I progetti fanno discutere: "Non si faccia spot elettorale"

Verso il nuovo ponte sull’Arno. I progetti fanno discutere: "Non si faccia spot elettorale"

Bene i lavori. Ma non se ne faccia uno sport elettorale. Diego Crocetti (coordinatore Forza Italia Capraia e Limite) e Giuseppe Romano (capogruppo Forza Italia nell’Unione dei Comuni; foto in alto a destra)) sottolineano l’importanza della realizzazione dell’asse viario di collegamento tra la strada statale 67 Tosco Romagnola e la strada provinciale 106 nei comuni di Capraia e Limite, Montelupo Fiorentino ed Empoli.

Lavori che fra l’altro comprendono anche la realizzazione del nuovo ponte sull’Arno. "Non può che esprimersi soddisfazione poiché il ponte è di vitale importanza per le comunità interessate – spiega una nota –. Questo non consente però a chi di dovere, di utilizzare la vicenda come una sorta di spot elettorale. Bisogna ricordare come i lavori iniziano già con grande ed ingiustificato ritardo, considerato che dovevano essere terminati a fine luglio". Ma c’è un altro punto.

"È da chiedersi invece cosa ne sarà del vecchio ponte tra Montelupo e Capraia Fiorentina – prosegue la nota congiunta –. A seguito di un interrogazione scritta presentata dalle opposizioni di centro-destra in consiglio comunale di Capraia e Limite, non è previsto sul punto alcun piano di messa in sicurezza del vecchio ponte. Si naviga quindi a vista, nella speranza che nulla accada in ordine alla tenuta statica del ponte stesso". "Chi ha la responsabilità della situazione in merito fa sapere che, “Il ponte verrà chiuso nella sua interezza, non sono previste passerelle temporanee o ponti bailey e sopratutto non ci sono percorsi alternativi ad eccezione della viabilità ordinaria” – conclude la nota –. Occorrerebbe rendersi conto che non prevedere una viabilità alternativa vuol dire isolare un’intera comunità". E che di conseguenza "per il futuro, per andare a prendere un treno per Firenze o Pisa, si dovrà andare a Fibbiana e poi tornare indietro alla stazione di Montelupo oppure in alternativa direttamente ad Empoli".