Vendite ottime, futuro incerto Il caro-energia vanifica l’incremento

L’amministratore delegato della Sammontana, Leonardo Bagnoli, fa un bilancio della stagione "A chi andrà al governo dopo le elezioni cosa chiedo? Di fare cose di sostanza e di farle in fretta"

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di Francesca Cavini

La scommessa all’inizio dell’estate era recuperare terreno nella vendita di gelati nel ’canale bar’, obiettivo da raggiungere anche grazie a una testimonial come Chiara Ferragni. Oggi riaprono le scuole e l’estate 2022 va in archivio: è il momento di verificare come è andata. Leonardo Bagnoli, a.d. della Sammontana Spa, è soddisfatto dei risultati ottenuti, ma preoccupato per il futuro.

"Per quanto riguarda il canale di vendita nei bar, è stata un’estate molto importante rispetto ai due anni precedenti. Non siamo ancora al livello del 2019 in termini di volumi venduti, ma ci stiamo avvicinando a quei numeri".

E la grande distribuzione?

"Nei supermercati e affini ci sono sempre stati risultati buoni. Abbiamo avuto un incremento di volumi rispetto all’anno scorso. Un incremento che, però, è stato in buona parte vanificato dall’incremento del costo di materie prime ed energia elettrica".

In che proporzioni?

"Arriveremo a spendere circa quattro volte quello che spendevamo l’anno scorso per le bollette e questo ci porta a chiudere un bilancio in perdita nonostante una stagione di vendite molto positiva".

Quindi come definire il 2022?

"La più grande preoccupazione non è nemmeno per il 2022, che pure ha vissuto questo forte aumento dell’energia elettrica. A inizio anno, era appena iniziato e ora ha ritmi incredibili. La preoccupazione vera è per il 2023, perché i prezzi non sembrano voler scendere nè per l’energia né per il metano e quindi se restano così, la perdita diventerebbe molto più consistente".

Il capitolo energia è purtroppo noto, ma per quanto riguarda le materie prime che usate nei gelati? Latte e derivati allo scaffale sono già aumentati molto...

"L’aumento che colpisce il consumatore è più basso rispetto a quello che ha colpito le aziende. Acquistiamo le materie prime di cui non possiamo fare a meno come latte, burro, margarina, o anche solo la CO2 che usiamo per raffreddare l’impasto dei croissant, e tutto è aumentato in modo esponenziale"

E poi c’è la carta per gli imballaggi, settore che proprio bene non se la passa.

"I problemi che hanno le cartiere nel produrre, noi li subiamo tutti"

Quindi che si fa per risolvere questa situazione?

"Si mette al centro la qualità del prodotto che non deve essere mai toccata e va garantita ai nostri consumantori. E poi cerchiamo di tagliare tutti gli altri costi"

A chi andrà a palazzo Chigi dal 26 settembre cosa chiedete?

"Fate cose di sostanza e fate in fretta. Fate in modo che l’aumento del costo dell’energia non sia il motivo di impoverimento delle persone e delle aziende. La guerra in Ucraina ha solo acuito una situazione che era già fuori controllo ben prima dello scoppio del conflitto e qualcuno dovrebbe provi rimedio, perché altrimenti si mette in ginocchio l’economia. In più, l’aumento dei tassi di interesse fa sì che le aziende che già soffrono per il rincaro del costo dell’energia soffrano anche sotto il profilo finanziario".