Vaccini a domicilio, strada in salita. "Massimo due a mattinata"

Il medico di famiglia: "Opzione possibile solo per i pazienti fermi a letto. Ma a questi ritmi rischiamo di trascurare ore di attività ambulatoriale"

Attesa una svolta alla vaccinazione per gli over 80 dopo la partenza a rilento

Attesa una svolta alla vaccinazione per gli over 80 dopo la partenza a rilento

Empoli, 29 marzo 2021 - La svolta nella campagna vaccinale anti Covid per gli over 80 ci sarà. Dalla prossima settimana i medici di famiglia disporranno di molte più dosi e allora le liste scorreranno più velocemente, forse. Il problema che potrebbe verificarsi è infatti che a fronte di un maggior quantitativo di fiale la medicina generale vada in affanno. Gestire la vaccinazione ordinaria e domiciliare insieme all’attività ambulatoriale non sarà facile. "Innanzitutto – spiega il medico di famiglia empolese, Iacopo Periti – per quanto mi riguarda il vaccino a domicilio andrò a farlo solo ai miei assistiti non trasferibili, cioè agli allettati. Non posso concedere deroghe, altrimenti sono costretto a trascurare ore di ambulatorio. Ci vogliono almeno 40 minuti per un vaccino fatto a domicilio considerati il tempo di preparazione sul posto, la somministrazione, i 15 minuti di osservazione dopo l’iniezione. Non è possibile fare più di due vaccini in una mattinata. Per fortuna - aggiunge il medico - la nuova circolare ha tolto l’obbligo della presenza di due operatori sanitari e anche la firma del consenso informato davanti a due sanitari. In pratica, la presenza del secondo sanitario è utile ma non essenziale nel contesto della vaccinazione a domicilio o in contesti con criticità logistico/organizzativi. Questo ci alleggerisce il lavoro". Quello che manca sul territorio per far ‘correre’ la campagna vaccinale è un grande hub anche per gli over 80 che permetta di vaccinare grandi numeri. I medici di famiglia continuano a chiamare i propri assistiti nei loro ambulatori. L’unico punto vaccinale messo in piedi è quello nella sede empolese della Croce Rossa dagli 8 professionisti degli studi medici Il Pontormo.

"Avremmo dovuto pensarci prima ad allestire un grande hub – dice Periti – Quello che ci limita credo sia più un fatto fatto culturale. Siamo tutti liberi professionisti organizzati in piccoli gruppi. Non siamo abituati a lavorare in rete, come questa emergenza invece richiede. Con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, che hanno un ruolo fondamentale, potremmo recuperare velocemente. Questa è una vaccinazione complessa, perché dopo tre settimane dalla prima dose è necessario fare il richiamo. Bisogna essere ben organizzati, altrimenti salta tutto". Periti, che di assistiti over 80 ne ha molti e ha anche tante ore di ambulatorio settimanale, ha fatto una scelta per bilanciare le due attività: "La prossima settimana farò 24 prime dosi e 18 richiami, ma tendenzialmente non farò più di 50 vaccini a settimana e conto di concludere la prima dose a tutti i miei assistiti nei primi giorni di maggio".