Una spinta al sistema moda: "C’è l’impegno del governo". Strategico per scarpa e pelle

Un odg porta l’esecutivo a favorire un’aliquota Iva agevolata sui prodotti Made in Italy. Elemento che può aiutare la ripresa di cui le concerie e i calzaturifici sono alla ricerca.

Una spinta al sistema moda: "C’è l’impegno del governo". Strategico per scarpa e pelle

Una spinta al sistema moda: "C’è l’impegno del governo". Strategico per scarpa e pelle

Il settore della moda rappresenta un’eccellenza della produzione e della distribuzione commerciale italiana: si tratta della filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e articoli sportivi. Il Governo, approvando un ordine del giorno, si è impegnato – si apprende – a favorire un’aliquota Iva agevolata sui prodotti Made in Italy della moda, un’agevolazione che consentirà di rilanciare consumi e mercato interno rafforzando le dinamiche economiche che vanno dalla produzione alla trasformazione e alla distribuzione, nell’ottica di valorizzazione della filiera nazionale. L’odg è stato presentato dal deputato di Fratelli d’Italia e componente delle commissioni lavoro e attività produttive, commercio e turismo, Silvio Giovine. Il sistema Moda uno dei segmenti più rilevanti della cosiddetta "Economia della Bellezza", che vale oltre il 26% del Pil nazionale. "Un’eccellenza italiana da difendere e valorizzare, che non si limita ad un fattore economico ma che racchiude quel patrimonio immateriale rappresentato da storie di famiglia, dalla conoscenza e dalle competenze dei nostri maestri artigiani", ha detto il deputato.

Una buona notizia, questa, per tutto il mondo che vive e lavora con la moda. Come il territorio del Valdarno che, per la pelle, il cuoio ed il calzaturiero, è legato a doppio filo al sistema moda e ne rappresenta un tassello strategico. A Fucecchio c’è uno dei motori principali del settore della scarpa nel Comprensorio. Ma ci sono anche le concerie che fanno parte del distretto di Santa Croce. I due comparti, uniti, a livello comprensoriale significano oltre 500 aziende e circa 7mila dipendenti. Due realtà, pelle e calzaturiero e pelletteria, che chiudono il 2023 con luci e ombre: un anno che è stato al di sotto della aspettative, stretto tra venti di guerra, strascichi post Covid e rimbalzo dei prezzi. Un quadro che ha visto anche le case di moda – fondamentali per le nostre aziende – stringere sugli ordini. Ogni elemento di spinta alla ripresa dei mercati è fondamentale per intercettare nuove opportunità.

Questo impegno del Governo arriva a distanza di tre settimane dall’emendamento che ha portato il conciario nel Ddl Made in Italy: un riconoscimento importante per un settore strategico per l’economia nazionale. Un passaggio grazie al quale il comparto che ha una particolare necessità di investimenti in ambito di innovazione e transizione ecologica, beneficerà di fondi stanziati ad hoc per l’anno 2024.

C. B.