SIMONE CIONI
Cronaca

’Andrea Pennacchi, l’intervista: “Nella Piccola Odissea vorrei che il pubblico fosse parte del viaggio”

Lo spettacolo dell’attore a Empoli

Andrea Pennacchi
Andrea Pennacchi

Empoli, 19 luglio 2023 – Un altro grande attore italiano sarà ospite al Torrione di Santa Brigida. Si tratta di Andrea Pennacchi, che giovedì 20 luglio alle 21.30 porterà in scena ’Una piccola odissea’, ispirato al celebre poema di Omero.

Prima volta a Empoli?

"Sì e sono ottimista. Di solito il pubblico toscano è sempre molto vivo – esordisce –. C’è un attesa positiva, anche perché finora in Toscana abbiamo sempre trovato persone vogliose di godersi il momento del teatro".

Da dove nasce lo spettacolo?

"Principalmente da due fattori. In primo luogo il mio grande amore per Omero. Durante il primo lockdown per la pandemia, rileggermi l’Odissea mi ha tenuto sù di morale. In secondo luogo perché lo sento molto familiare. Ci sono molto analogie con la mia vita e il mio viaggio".

In questo Odisseo quindi c’è anche un po’ di Andrea Pennacchi?

"In tutto quello che scrivo c’è un po’ di me stesso perché scendere dentro di me e far leva sulle mie esperienze è il grimaldello per cercare di dare vita sul palco a quello a cui sto lavorando. Allo stesso modo è il veicolo per provare a raggiungere maggiormente il pubblico".

Ha un rituale scaramantico prima di andare in scena?

"Onestamente non facciamo chissà cosa, però abbiamo dei piccoli gesti con i miei musicisti che ormai siamo soliti ripetere ogni volta prima di salire sul palco. Anche perché l’artista, al pari dell’atleta, è tra più superstiziosi".

A che punto è la sua carriera? Sicuramente le soddisfazioni personali non le mancano, vedi l’ultimo Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista per la serie di Netflix ’Tutto chiede salvezza’ ricevuto a Napoli...

"Bella domanda! Sicuramente sono in un momento molto fertile in cui sto facendo tante cose, tanto che spesso dico che questo periodo mi sarebbe dovuto capitare quindici anni fa, con qualche capello bianco in meno (sorride). Il Nastro d’Argento è stata senza dubbio una bella soddisfazione, sicuramente meglio di un valium (altra risata)".

Qual è lo stato di salute della cultura in questo post-pandemia, in particolar modo del teatro?

"Diciamo così così, ma già prima del Covid non versava certo in condizioni migliori. La pandemia ha solo accentuato la situazione. Comunque vedo con piacere che il teatro è in ripresa perché la gente torna ad apprezzare lo stare insieme. Non si può dire la stessa cosa del cinema".

Cosa si deve aspettare il pubblico empolese?

"Per come ho costruito lo spettacolo spero che si senta parte dell’equipaggio di Odisseo, non certo per naufragare (sorride), ma per partecipare emotivamente al viaggio. E in questo devo dire che un ruolo fondamentale lo recitano le musiche".