Una mano sempre tesa Il Centro Lilith risponde alle richieste di aiuto

Le psicologhe delle Pubbliche Assistenze entrano nelle scuole e nelle aziende. La dottoressa Lorella Giglioli: "Lavoriamo andando a stimolare la riflessione" .

EMPOLESE VALDELSA

Un’emergenza che non conosce sosta o rallentamenti. La violenza di genere è purtroppo un fenomeno presente anche sul nostro territorio con numeri importanti. Al Centro Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, che da anni tende la mano alle vittime di soprusi fisici e psicologici, sono state tante anche nel 2022 le richieste di aiuto: 384 i contatti e 151 i nuovi accessi (utenti non in carico dagli anni precedenti). Nelle case rifugio sono state ospitate 24 donne e 21 minori; mentre negli appartamenti per l’accoglienza in emergenza sono arrivate 34 donne e 35 minori, in seconda accoglienza 17 donne e 19 minori. Tuttavia, invertire la tendenza si può. L’impegno delle professioniste dell’associazione è costante e a 360 gradi. Gli interventi coinvolgono giovani e giovanissimi, ma anche famiglie e adulti, come spiega Lorella Giglioli, psicologa e psicoterapeuta. "Dal 2014 siamo entrati nelle scuole del territorio in maniera strutturata. Grazie all’aggiudicazione di vari bandi siamo riusciti a portare avanti numerosi progetti che hanno riguardato la prevenzione sulla violenza di genere, sul bullismo e cyberbullismo". Dalle scuole dell’infanzia alle scuole superiori, passando per medie ed elementari, le attività sono calibrate sul tipo di utenza a cui ci si rivolge. "Lavoriamo andando a stimolare la riflessione – specifica la dottoressa Giglioli – Con materiale, che possono essere video, storie, cerchiamo di smuovere le emozioni. La violenza di genere è dovuta a una mancata evoluzione culturale. La difficoltà maggiore è riuscire a scardinare stereotipi acquisiti nei millenni".

Intervenire con un’educazione all’affettività già nei bambini è la chiave giusta. "Più piccoli sono meno hanno una mentalità strutturata e quindi è più facile stimolarli alla riflessione". Lavorare sui giovani però non basta. "In tutti i progetti che attiviamo cerchiamo di coinvolgere anche i genitori e i docenti – prosegue Giglioli – L’ottimale sarebbe riuscire a fare interventi in tutte le classi. Ma per portare avanti un lavoro così articolato servirebbero più finanziamenti. Tuttavia – sottolinea ancora la dottoressa – sul nostro territorio è stato fatto un bel lavorio. Il comune di Empoli ci dà possibilità e opportunità".

Anche le aziende del territorio sul tema del contrasto alla violenza di genere hanno dato risposte molto positive. "Con il progetto ’Noi ci siamo’ abbiamo potuto fare incontri con imprenditori e dipendenti in una decina di realtà del territorio riscontrando un notevole interesse. Le nostre esperte si sono messe a disposizione spiegando cos’è la violenza di genere, come si manifesta e come riconoscerla, oltre a come intercettare con discrezione eventuali richieste di aiuto e indirizzarle. La volontà delle stesse aziende è quella di proseguire. E noi ne siamo felici".

Irene Puccioni