CASTELFIORENTINO
In una vuota aula di tribunale si è appena concluso un atteso processo, di cui però non si conosce la sentenza. Alla sbarra colui che è diverso, il "nero" per eccellenza e quindi per i benpensanti il "cattivo". Siamo a Chicago nel 1939 e così inizia "Che crepi il lupo... in ragion del pregiudizio", produzione dell’associazione culturale Gat teatro che domani alle 21.30 sarà portato in scena al teatro di Castelnuovo d’Elsa per il quinto appuntamento della nuova stagione di prosa organizzata dalla stessa compagnia.
La scena si sposta poi in uno studiolo di una modesta casa statunitense dove squilla insistentemente un telefono. Sul tavolo accanto all’apparecchio giace un enorme libro rosso di favole. Poi Emma, una donna debole e affossata dalla vita, risponde e rimane impietrita ascoltando le parole provenienti dall’altro capo della cornetta che solo lei ha sentito. Alle sue spalle la figlia Alice chiede inutilmente cosa sia accaduto. Quando la madre le risponde semplicemente "favole", trincerandosi in un silenzio che sa di fuga dalla realtà, la bambina, determinata a non accettare passivamente gli eventi, esprime tutta la sua rabbia per quell’inetto nascondersi e prende il libro per liberare la propria fantasia. La storia va riscritta.
Da qui inizia il grande show: in un circuito di flashback si torna nell’aula di tribunale. I personaggi del libro si animano. Chicago è il tempio del jazz, è la città che meglio di qualsiasi altra sa miscelare ingredienti noir, del malaffare, del crimine e dello sporco interesse con le scintillanti immagini dello spettacolo e del divertimento. Là dove tutto è messinscena, anche un processo può diventare una splendida occasione di intrattenimento. Da un soggetto e sceneggiatura di Barbara Barocco e Luciano Bertini lo spettacolo è diretto da Francesco Gallo e vedrà salire sul palcoscenico Giole Gallo, Antonella Rocco, Giacomo Gallo, Giulia Sireci, Francesco Bivona, Aurora Morandini, Andres Burchi, Sara Zagaria, Alessio Morandini, Giulia Altamore, Felice Laveglia e Francesca Rocco.