REDAZIONE EMPOLI

Un ponte di solidarietà tra Misericordie. Dall’Ucraina per studiare modelli virtuosi

La delegazione di giovani volontari ricevuta con l’Arciconfraternita empolese in Comune

La delegazioni di giovani ucraini con la Misericordia di Empoli ha incontrato il sindaco Mantellassi e il vice Mennuti

La delegazioni di giovani ucraini con la Misericordia di Empoli ha incontrato il sindaco Mantellassi e il vice Mennuti

EMPOLIUna delegazione di ragazze e ragazzi ucraini è giunta in municipio assieme alla Misericordia di Empoli per un progetto che li vede protagonisti per imparare progettualità e strutturazione del mondo del volontariato.

La delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Empoli Alessio Mantellassi e dal vice sindaco con delega al Sociale, Nedo Mennuti. Le ragazze e i ragazzi sono volontari della Misericordia di Ivano-Frankivs’k e durante la visita hanno raccontato le loro storie: una di loro fa la giornalista, una donna lavora in ospedale in aiuto a chi deve svolgere visite e ha portato suo figlio con sé, una terza è studentessa mentre un altro giovane sta svolgendo il servizio civile proprio per l’ente di via Cavour.

Le ragazze e i ragazzi, all’interno di un progetto della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, visiteranno tutte le strutture della Misericordia di Empoli, prestando ‘servizio’ di volontariato in tutto e per tutto. Il loro percorso si concluderà a Roma in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.

Dopo gli anni di guerra, in Ucraina è sorta una necessità di apprendere dai migliori modelli di volontariato, come quello italiano, come lavorare in sinergia per assistere la popolazione, sia le fasce fragili che chi ha subìto bombardamenti. È delle scorse ore la notizia di bombardamenti massicci della Russia anche nella parte occidentale dell’Ucraina, quasi al confine con la Romania. Zone in cui abita la famiglia di una delle volontarie presenti oggi in Italia. L’incontro si è concluso con il rinnovato supporto da parte dell’amministrazione comunale a fianco del popolo ucraino, con la speranza di poter giungere in Ucraina al termine di questa “lunghissima notte”, quando la ricostruzione sarà già in corso e non una mera speranza.