
La polizia indaga per ricostruire la dinamica: la vittima è stata soffocata con un sacchetto. Piera Ulivelli aveva 83 anni. L’uomo, 84enne, ha provato a togliersi la vita con una lama.
di Irene PuccioniEMPOLILe sirene e i lampeggianti dei mezzi di soccorso e della polizia in viale Buozzi davanti al civico 140 ieri mattina hanno rivelato quello che nessuno avrebbe mai immaginato. All’interno di quella villetta a schiera dagli esterni e il giardino ben curati in una bella mattina di inizio giugno si era appena consumata una tragedia. Mauro Caparrini, 84 anni, ha tolto la vita alla moglie, Piera Ulivelli, di un anno più giovane, probabilmente soffocandola con un sacchetto. Il delitto si è consumato nel soggiorno della casa dove i coniugi abitavano da molti anni. Dopodiché l’uomo ha afferrato una lama e ha tentato a sua volta di farla finita procurandosi delle ferite ad un braccio. Adesso è ricoverato all’ospedale San Giuseppe di Empoli, ma le sue condizioni non sembrerebbero gravi. Per lui è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio.
La terribile scena è stata scoperta intorno alle 10.30 da un familiare, solito passare dalla villetta, affacciarsi a salutare la coppia. Ieri mattina, però, nessuno rispondeva come di consueto. Quel silenzio deve aver insospettito il parente che varcata la soglia di casa ha trovato l’orrore. Subito è scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati il personale del 118 e la polizia del Commissariato di Empoli – guidato dal dirigente Giancarlo Consoli – con il reparto scientifico per i rilievi. I soccorritori hanno immediatamente provato a rianimare la donna, ma inutilmente: il suo cuore ormai aveva già cessato di battere. Quindi hanno preso in carico l’uomo ferito, ma ancora cosciente e lo hanno portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Accertato il decesso della donna, la salma è stata trasferita a medicina legale a Firenze. Le cause esatte del decesso saranno determinate dall’autopsia disposta dal magistrato di turno della Procura di Firenze.
Si cerca adesso di capire la dinamica del delitto: dalle prime ricostruzioni sembra che la donna fosse molto malata. Che soffrisse di una patologia, che non la faceva essere più autonoma. Potrebbe trattarsi quindi dell’ennesimo caso di dramma della disperazione. Sicuramente nulla poteva comunque fare presagire un epilogo del genere. Intorno ai due coniugi c’era e c’è una solida rete familiare, come conferma anche il vicinato. Anche la mattina stessa della tragedia un parente stretto era passato a sincerarsi che la coppia stesse bene, come accadeva ogni giorno. Un saluto o dare una mano, per non far mancare nulla ai due che vivevano da soli, ma avevano due figlie e vari nipoti.
Cosa sia accaduto all’interno dell’abitazione ieri mattina resta al momento un mistero. Senza risposta anche la domanda sul motivo che abbia portato l’uomo in pensione da molto tempo a compiere questo estremo gesto nei confronti della consorte e poi a tentare a sua volta di togliersi la vita. Gli inquirenti ieri mattina hanno lavorato con discrezione all’interno della villetta. Dopo aver effettuato tutti i rilievi e recuperato gli elementi utili all’indagine hanno lasciato l’abitazione ai familiari della coppia che sono entrati e si sono chiusi all’interno nel massimo riserbo ricevendo soltanto amici e persone care con i quali condividere questo momento di immenso dolore. Mentre fuori, in viale Buozzi, tutto continuava a scorrere in una quasi surreale normalità.