REDAZIONE EMPOLI

Tutti a tifare Bettiol. La curva del Bastione e la scommessa col fratello

La giornata al circolo per la crono di Alberto, diciottesimo al traguardo "Che facciamo in caso di medaglia? Per scaramanzia non diciamo niente".

La giornata al circolo per la crono di Alberto, diciottesimo al traguardo "Che facciamo in caso di medaglia? Per scaramanzia non diciamo niente".

La giornata al circolo per la crono di Alberto, diciottesimo al traguardo "Che facciamo in caso di medaglia? Per scaramanzia non diciamo niente".

Una cosa è certa: al circolino Il Bastione il clima era torrido. Non per la morsa senza tregua dell’afa, ma a causa del tifo per il beniamino del paese Alberto Bettiol, alle prese ieri pomeriggio col battesimo (bagnato) della crono olimpica. Un diciottesimo posto rassicurante in vista della prova in linea di sabato prossimo. Utile per indicazioni e feedback raccolti sul tracciato al clamoroso argento del missile su due ruote Filippo Ganna.

"Ho sentito Alberto durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi: avevamo entrambi la pelle d’oca, anche se lui l’ha seguita da Casa Italia. Se abbiamo fatto una scommessa in caso di medaglia? Sì, ma anche per scaramanzia preferisco non aggiungere altro al riguardo, per il momento. Renderemo tutto noto a posteriori, garantito". Lo assicura, sorridendo, Cosimo Bettiol, fratello dell’"illustre castellano" che rincorre il "sogno olimpico" iniziato di fatto ieri. Al netto del risultato, Cosimo ha eccezionalmente seguito la gara di ieri in streaming dallo smartphone e non dal circolo Arci "Il Bastione". Ma c’è comunque un motivo "para-scaramantico": i suoi primi tifosi gli stanno comunque preparando una sorpresa in vista di sabato prossimo: "Sicuramente prepareremo qualcosa con gli amici del circolo, per seguirla tutti insieme – ha anticipato Cosimo – vedremo, decideremo in settimana".

C’è anche un precedente che ha suggerito al gruppo di focalizzarsi sulla seconda gara: tre anni fa, il circolo aprì eccezionalmente all’alba per veder correre in diretta Alberto, considerando il fuso orario con il Giappone (allora i Giochi di disputavano a Tokyo, ndr). Fino a dieci chilometri dal termine Bettiol era a ridosso dei primi, salvo doversi arrendere a causa dei crampi improvvisi. E visto che un pizzico di scaramanzia non guasta mai, si è deciso stavolta di concentrare il "tifo unito" del Bastione nella sfida più importante e promettente. Anche ieri, a dirla tutta, c’era però un gruppetto di "irriducibili" che si sono trovati al circolo davanti al televisore per sostenere il "loro" campione. Una mezza dozzina di "fedelissimi", che hanno colto l’occasione per stare insieme, commentare la prestazione di Alberto e ricordare aneddoti passati. "Personalmente, ricordo con piacere l’apertura straordinaria del circolo per la gara di ormai un triennio fa - ha concluso Cosimo Bettiol - è stato un momento di condivisione ed unione che ha apprezzato anche mio fratello, quando lo ha saputo".

Intanto da Parigi, Alberto commenta così la sua gara: "Un percorso bello duro, che sembra non finire mai. Come sto in vista di sabato? Mi sento bene, la gamba mi sembra buona. La crono non era adatta a me, ma l’ho presa seriamente perché avevo bisogno di fare uno “sforzone“ dopo il Tour de France. Sono davvero ottimista".

Giovanni Fiorentino