Turni e carenze estive Il pronto soccorso adesso corre ai ripari con medici ’in prestito’

La direttrice Bartalucci: "Tre dottori di altri reparti si alterneranno a turno. Vogliamo ripristinare il trattamento infermieristico delle urgenze minori". Ecco il piano per gestire il maxi afflusso previsto nel periodo clou.

Turni e carenze estive  Il pronto soccorso  adesso corre ai ripari  con medici ’in prestito’

Turni e carenze estive Il pronto soccorso adesso corre ai ripari con medici ’in prestito’

Un anno fa, durante l’estate, il tema del pronto soccorso fu centrale tanto al San Giuseppe quanto in altri ospedali del territorio. Code, difficoltà nel trovare un letto, rabbia dei pazienti, tutti aspetti largamente denunciati sia dai sindacati che dagli utenti. E però all’interno dell’ospedale empolese si cerca di tenere botta, anche grazie a una riorganizzazione che punta a ottimizzare le risorse e prevenire le criticità. "Al momento – spiega la dottoressa Paola Bartalucci, direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza e accettazione di Empoli – il Dea del San Giuseppe è composto da 23 medici e oltre 100 operatori, fra infermieri e Oss, compresa l’osservazione breve di pronto soccorso. Dal mese di marzo si sono aggiunti all’organico i colleghi della medicina 1 e 2, dirette rispettivamente dal professor Roberto Tarquini e dal dottor Luca Masotti. Gi internisti svolgono il 30 per cento del monte orario in Emergenza-urgenza, in accordo con i direttori delle medicine".

E non è finita qui. "Abbiamo stabilito che i medici delle loro Soc (Strutture organizzative, ndr) svolgono attività in Dea un mese ciascuno a rotazione così da poter contare, ogni mese, sulla loro collaborazione. Si tratta di tre dottoresse – dice Bartalucci – e grazie al loro contributo è stata possibile una programmazione delle ferie estive. Altra importante collaborazione è con la Soc di chirurgia, diretta dal dottor Massimo Calistri: infatti da più di un anno i colleghi chirurghi svolgono la loro attività in pronto soccorso tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, e da alcuni mesi sono presenti anche la mattina, due volte a settimana. Si occupano prevalentemente di patologie chirurgiche assegnate loro direttamente dal triage". Uno dei problemi principali, però, riguarda sempre la velocità di accesso. "Sono attivi da tempo i percorsi Fast Track oculistici, pediatrici e ginecologici esclusi i codice 1-2, che vengono visti in prima battuta dai medici del Dea, su casistica concordata. Inviamo non direttamente dal triage i pazienti di pertinenza otorino e in caso di iperafflusso è possibile inviare i pazienti con traumi mono distrettuali a visita ortopedica".

In corso di riorganizzazione è poi il trattamento delle urgenze minori, attività svolta in pronto soccorso dal personale infermieristico preparato a trattare in autonomia codici 3-4 . "Questo servizio – prosegue Bartalucci - è stato sospeso per la pandemia e per la carenza di personale e ci auspichiamo sia possibile ripristinarlo quanto prima. Per i pazienti in attesa di ricovero denominati ’destini’ più di un anno fa, sempre in collaborazione con i direttori della Soc di medicina 1 e 2, abbiamo istituito la presa in carico precoce che dal mese di giugno 2022 è stata organizzata negli spazi del pronto soccorso e dal mese di novembre scorso si è trasferita al setting 2 A 1 e conta di 12 posti letto. I flussi dei pazienti destinati al ricovero vengono organizzati e modulati dall’infermiere di Gestione processi assistenziali, ovvero colui che ha l’obiettivo di facilitare i percorsi all’interno del pronto soccorso, sia nelle modalità di accesso che nei tempi. Lavora in collaborazione con il Bed manager che ha la funzione di gestire i posti letto di tutto l’ospedale".

Tommaso Carmignani