
Il saluto di Charlotte a Tania
Empoli, 30 ottobre 2015 - Si è spenta. E’ scivolata via, forse sul «ponte dell’arcobaleno» tanto caro a chi ama gli animali. Quel ponte speciale dedicato, così racconta la leggenda, ai quattro zampe che in vita hanno amato l’uomo e a quelle persone che hanno sofferto per la perdita di un amico con la coda. Come Tania Ceccacci, la signora empolese che nei giorni scorsi è riuscita nell’impresa di far entrare la sua cagnolina Charlotte in ospedale. Di farla salire sul letto della sua stanza, dove si trovava da settimane e dove ha chiuso gli occhi per sempre, l’altra notte. Sconfitta da un male incurabile che l’ha strappata ai suoi affetti. Come le amiche del canile Arca, volontarie come lei. «Un bel pezzo di vita che ha arricchito tutti noi», la definisce Cinzia Cartacci, fautrice dell’ultimo saluto tra Tania e Charlotte al San Giuseppe. Un gesto destinato ad andare oltre la storia di un amore che ha emozionato tantissimi lettori, come testimoniato anche dalle centinaia di ‘Like’ cliccati alla notizia su lanazione.it. L’obiettivo è che altri degenti non debbano rinunciare alle coccole dei loro animali da affezione.
«Da parte della direzione sanitaria - spiega con soddisfazione la dottoressa Donatella De Monte a capo dell’Unità operativa Sanità animale - c’è interesse per un progetto che porti all’ingresso degli animali da affezione all’interno dei reparti. E lo stesso vale per quanto riguarda le attività di pet therapy. Dobbiamo capire come rendere concrete queste idee, attraverso lo studio di procedure e modalità specifiche». Nel caso dell’accesso alle strutture ospedaliere da parte di animali da compagnia, a dettare le linee guida c’è la delibera della giunta regionale toscana 1233 del 2014. «Dal punto di vista della sanità pubblica veterinaria - prosegue De Monte - non ci sono problemi, nel senso che il personale ha le competenze idonee: non è necessario fare formazione impiegando personale esterno». Dunque, zero costi per l’azienda. «Detto questo, restano da valutare con attenzione alcuni dettagli», continua De Monte. «Ad esempio dobbiamo stabilire, dove sia possibile far accedere gli animali». Insomma, l’interesse è reale. «Lo stesso vale per la pet therapy», prosegue.
«E’ in via di definizione un percorso all’interno di alcune strutture che fanno capo alla Asl 11. Ma ci sono aspetti stabiliti per legge da non trascurare. Dalla formazione del personale che conduce il cane a quello delle strutture ospedalieri, dalla tutela dell’animale fino alla redazione dei progetti». Il percorso da seguire non è semplice e l’Asl 11 ci sta lavorando. E storie come quelle di Tania (Tanina per le amiche dell’Arca) e Charlotte non possono che aiutare a capire il valore di un incontro degente-quattro zampe. «La consapevolezza che qualcosa di brutto stava accadendo l’ha portata a pensare - racconta Cinzia Cartacci, ricordando l’amica - Ha lottato e voluto decidere lei della sua vita e di quella di Charlotte, chiedendo a me un aiuto per la sua cagnolina». E così dall’altra notte Charlotte ha una nuova casa e una nuova famiglia, quella di Cinzia.