"Stagioni sold out e sale gremite" Teatri, la rinascita evitando i rincari

Il direttore artistico di ’Giallo Mare’: "Anche col doppio della capienza avremmo comunque il tutto esaurito. La scelta di bloccare i prezzi ci ha premiati. E con la qualità dell’offerta abbiamo attratto nuovi spettatori"

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Stagioni sold out, sale gremite e voglia di socialità. Dopo gli anni bui del lockdown il teatro, andando oltre le più rosee aspettative, è tornato ai numeri del 2019. Certo, le ferite del Covid saranno ancora lunghe da smaltire, ma la boccata d’ossigeno auspicata si è palesata proprio nel periodo delle festività. Nuova vita al teatro, dunque, che vive un momento di rinascita. Sono gli addetti ai lavori a renderlo noto. Si chiude in positivo anche il cinema, uno dei settori ad aver più sofferto ma comunque in ripresa rispetto agli ultimi sei mesi. Non siamo ai livelli prepandemici, ma la buona notizia infatti è che il bilancio delle proiezioni nei cinema della zona durante il periodo natalizio non è andato male. I tempi del classico cinepanettone sono lontani, ma questo pare sia stato l’anno della riscoperta di una tradizione che ha riportato famiglie e bambini a prendere posto sulla poltroncina rossa.

Il teatro ’vola’ e i musei alzano il prezzo del biglietto (visitare gli Uffizi costerà 5 euro in più): mossa indispensabile in tutti i luoghi deputati alla cultura? "Per volontà nostra e delle amministrazioni con le quali collaboriamo - spiega Renzo Boldrini, direttore artistico di Giallo Mare Minimal Teatro - abbiamo deciso di non aumentare il costo del biglietto. Questo per mantenere l’audience conquistato nel tempo; abbiamo recuperato totalmente dal 2019. La scelta di non alzare i prezzi ha pagato in termini di capacità di attrazione. Difficile capire quale sia la strategia utile, gli istituti di cultura sono diversi per tipologia e attività". Tutti pazzi per la prosa. Un segnale importante arriva proprio da Empoli dove la stagione ha registrato il tutto esaurito. "Sulla prosa - dice Boldrini - se avessimo avuto il doppio della capienza al Giallo Mare, lo avremmo riempito. Stiamo lavorando in regime di sold out rispetto al pubblico serale. Come me lo spiego? In primis, la qualità. E la capacità di attrarre vecchia e nuova domanda. Sul ritorno a teatro credo abbia inciso molto la sensazione di essersi liberati dal Covid". La voglia di socialità è confermata anche dai risultati ottenuti a Castelfiorentino. Nessun aumento del costo del biglietto, neppure qui: al cinema si entra con 7 euro. "Abbiamo fatto il possibile per non ritoccare i prezzi, e continueremo a farlo sperando di averne ancora le condizioni - spiega la presidente della Fondazione Teatro del Popolo Maria Cristina Giglioli - Crediamo che un prezzo basso per il cinema ma anche per il teatro sia un buon motivo per favorire l’accessibilità e la fruizione di questi beni culturali. Cercheremo di mantenere le tariffe invariate, almeno per questa stagione". Più timida ma comunque confortante la ripartenza dei cinema. "I numeri sono molto legati ai titoli - dice Giglioli - L’inverno prima del Covid fu investito dal fenomeno Zalone con ingressi da capogiro. Siamo in forte ripresa, confermata e accentuata nel periodo delle feste natalizie. La crisi del cinema c’è ma non è stata completamente sostituita dalle piattaforme e questo fa ben sperare".

Ylenia Cecchetti