Empoli, 18 settembre 2024 – «Riteniamo che la sicurezza sia un bene comune, le preoccupazioni dei residenti sono anche le nostre. Empoli è una città vivibile ma ci sono zone che meritano attenzione e noi vogliamo intervenire con tutti gli strumenti a disposizione». È in carica da poco più di due mesi, ma Valentina Torrini, assessora alla sicurezza, ha già toccato con mano quanto il fenomeno della microcriminalità in centro sia complesso e delicato da risolvere. Gli ultimi episodi sarebbero potuti finire in tragedia. Nessuno ha la bacchetta magica ma Torrini vuole rimboccarsi le maniche e intervenire per intensificare la stretta. «L’amministrazione Barnini – ricorda l’assessora –, aveva elaborato ordinanze per la chiusura anticipata di quelle attività per le quali le forze dell’ordine avevano già assunto provvedimenti, abbiamo prorogato queste misure perché sia il commissariato sia il Cosp ci hanno riferito che i provvedimenti funzionano».
Ma ora l’obiettivo è allargare l’azione più ad ampio raggio. «Il commissariato ci ha suggerito di estendere i provvedimenti a via Marchetti e a piazza Madonna della Quiete, in virtù del fatto che ci sono stati episodi che avevano destato allarme». Non solo l’ordinanza anti-kebab (stop tassativo alle 21 per i minimarket e alle 22.30 per ristoranti, pizzerie e, appunto, kebab) ma anche un giro di vite sulla sorveglianza. «Nelle zone più sensibili – riprende Torrini –, abbiamo previsto un maggior controllo da parte della Municipale e all’incontro in prefettura del 13 agosto scorso abbiamo richiesto più controlli anche della polizia, che ci sono stati. È sotto gli occhi di tutti». L’intento è chiaro e va oltre l’azione immediata, resa necessaria da «motivi di urgenza»: «Le attuali ordinanze scadranno il 9 gennaio – sottolinea Torrini –, la volontà della giunta è operare una stretta ulteriore con la modifica del regolamento della polizia urbana per estendere le limitazioni ad altre zone a ridosso della stazione e alle quattro strade del giro d’Empoli. Ci stiamo lavorando e sottoporremo la proposta al Cosp, la questione sarà trattata anche in consiglio comunale».
Ma guai a parlare di centro blindato. A chi sostiene che l’ordinanza anti-kebab sia una misura di destra, Torrini risponde così: «La sicurezza non ha colori, è una garanzia di libertà e benessere, specie per i più deboli e i più fragili. La sinistra che si occupa dei più deboli si deve occupare delle preoccupazioni delle persone. Oltre alle ordinanze facciamo anche tanto altro: eventi culturali e di socialità per far vivere il centro; azioni di prevenzione, con una costante interlocuzione col Sert e progetti mirati nelle scuole per combattere le dipendenze, sempre più diffuse tra i giovani. Stiamo anche lavorando a un nuovo progetto e convocheremo un osservatorio giovanile sul tema delle dipendenze a tutto tondo. Il fenomeno va affrontato con misure trasversali».
Il problema della sicurezza sembra essere esploso negli ultimi anni. «È cambiato il contesto in cui viviamo – ammette Torrini –, il fenomeno riguarda tutte le città. Anche nella nostra c’è una debolezza economica di cui poco ci si occupa, dovrebbe essere lo Stato a farsene carico. E questo lo si registra sotto tanti aspetti: le nuove fragilità aumentano e non si risolvono solo aumentando i controlli ma anche prendendosi cura della comunità. Dove c’è solitudine la criminalità trova sponda, è per questo che ci stiamo impegnando per ridurre tutte le zone d’ombra in piazze e parchi, così da renderli più accoglienti». Alessandro Pistolesi