IRENE PUCCIONI
Cronaca

"Lo sfrattato venga a casa mia"

Il lieto fine della vicenda dell’ex imprenditore Bruno Fiorani: una lettrice de La Nazione se ne prenderà cura

Bruno Fiorani, sfrattato e aiutato da una lettrice de La Nazione

Empoli, 17 ottobre 2019 - «Non pensavo che ci fossero persone così altruiste e generose». Bruno Fiorani ha la voce rotta per l’emozione e gli occhi lucidi. Ha appena pianto di felicità, perché una persona dall’animo gentile gli ha offerto ospitalità. Ex imprenditore edile, a 84 anni, si era ritrovato senza più un tetto sopra la testa. Lo scorso 1 ottobre era stato accompagnato fuori dalla porta di casa, in seguito a uno sfratto esecutivo. Qualche anno fa la sua ditta è fallita per una serie di circostanze avverse e l’unico bene che gli era rimasto, l’appartamento di via Niccoli a Castelfiorentino, è finito all’asta.

Dalle colonne del nostro giornale aveva lanciato un appello, che è stato raccolto e trasformato in un’azione concreta. La figlia più piccola di una numerosa famiglia che abita in un comune della provincia di Pisa ha letto la sua storia pubblicata sull’edizione on line e ha chiamato la nostra redazione chiedendo di potersi mettere in contatto con lui. In poche ore è stato combinato l’incontro. «Ci siamo dati appuntamento alla stazione di Empoli – racconta l’uomo – Non avevo proprio idea di chi potessi trovarmi di fronte. Quella che si è presentata era una ragazza di 24 anni accompagna dal fratello, che senza troppi convenevoli mi ha detto ‘io non sono venuta soltanto per conoscerti, ma per portarti a casa mia’. Era dispiaciuta per la situazione in cui mi trovavo: ‘potrebbe succedere a chiunque, anche a mio padre, a casa mia abbiamo posto e non voglio lasciarti per strada’».

Nel viaggio verso l’abitazione della giovane, l’ex imprenditore castellano ha raccontato tutta la sua storia. «E’ vero, ho commesso degli errori – riprende – Ho un grosso debito nei confronti dello Stato per mancata dichiarazione dei redditi. Ma all’epoca, era il 2007, non avevo soldi per pagare la commercialista perché non riuscivo a incassare dei soldi da un cliente. A questo, poi, si sono sommate altre questioni. Lo scorso anno sono stato operato per un tumore: mi hanno asportato tre quarti di stomaco. A 84 anni l’unica cosa che mi era rimasta era la mia casa». Fino a poco tempo fa, con lui abitava anche la compagna con la figlia 15enne. Il rischio di perdere l’appartamento le ha fatte allontanare. Una decisione che Fiorani ha accettato senza opporsi per il bene di entrambe.

«Vivo con una pensione di 550 euro – spiega – come potevo garantire loro un futuro? Questa famiglia, però, mi ha ascoltato senza giudicare – prosegue – Hanno avuto parole di sincera vicinanza. Mi hanno aperto la loro casa e il loro cuore». Dopo un lungo pomeriggio trascorso a parlare e raccontare, l’uomo è stato inviato a rimanere a cena. «Di solito in famiglia sono in quattro, ma l’altra sera (martedì, ndr) a tavola eravamo in nove perché sono venuti anche gli altri figli, che vivono fuori. Ci tenevano a conoscermi. Abbiamo mangiato un’ottima pasta al burro e carne ai ferri». Dopo cena l’uomo è stato riaccompagnato a Castelfiorentino. Fiorani in queste due settimane è riuscito, grazie a una serie di conoscenze, ad evitare di dormire per strada. «Per fortuna ho ancora delle persone che non mi hanno abbandonato. Ho chiesto una mano e me l’hanno tesa.

Al momento resterò a Castelfiorentino. Domani (oggi, ndr) ho un colloquio con l’assistente sociale. Forse c’è la possibilità di avere un piccolo aiuto economico. Con la famiglia che mi ha offerto ospitalità rimarrò in contatto. Voglio cercare di risollevarmi, non sono il tipo che si arrende. Lo faccio soprattutto per mia figlia. Quello che sarà di me non lo so. Di sicuro, oggi, ho una speranza in più: una famiglia che in qualunque momento è pronta ad aprirmi la porta di casa».