Scuole e accorpamenti. Il caso finisce al Tar . Impugnati i tagli previsti dal Governo

Rischiano i comprensivi di Capraia e Limite e Gambassi-Montaione . Entrambi gli istituti sono sotto la soglia dei 900 alunni iscritti.

Scuole e accorpamenti. Il caso finisce al Tar . Impugnati i tagli previsti dal Governo
Scuole e accorpamenti. Il caso finisce al Tar . Impugnati i tagli previsti dal Governo

EMPOLESE VALDELSA

Tenersi stretta la propria autonomia scongiurando accorpamenti con altre realtà. Gli istituti comprensivi che non raggiungono i 900 alunni iscritti rischiano grosso a causa della novità contenuta nell’articolo 99 della nuova legge di bilancio che affida alle Regioni il compito di provvedere al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno. Sul territorio dell’Unione dei Comuni in ballo ci sarebbero le autonomie del comprensivo di Capraia e Limite con i suoi 760 iscritti e l’istituto Gonnelli di Montaione e Gambassi Terme con circa 600 studenti. Ma la Regione Toscana, con il governatore Giani, ha più volte ribadito che farà di tutto per evitare la riduzione delle istituzioni scolastica: in soli tre anni si passerebbe dalle attuali 470 a 446. Da qui la decisione di impugnare il decreto del Governo davanti al Tar del Lazio. Il provvedimento arriva dopo alcuni passaggi compiuti negli ultimi mesi: il parere negativo espresso sia in Commissione “Istruzione, Università e Ricerca” della Conferenza delle Regioni sia in sede plenaria della stessa Conferenza, il ricorso alla Corte costituzionale contro le disposizioni in legge di bilancio in materia di dimensionamento, e la delibera regionale di indirizzo ai territori con cui la Toscana conferma che il dimensionamento corretto è quello attuale.

Ora la Regione si muove per chiedere alla giustizia amministrativa l’annullamento, con sospensiva in via cautelare, del Decreto interministeriale emanato nel giugno scorso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, e di tutti gli atti conseguenti che riducono il numero dei dirigenti e dei direttori dei servizi generali e amministrativi delle scuole toscane sin dal prossimo anno.

"La riorganizzazione della rete scolastica doveva e poteva essere fatta in altro modo – spiega la decisione della giunta l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini –. Invece così si impongono solo tagli e poi si scarica sulle Regioni la responsabilità di dire dove effettuarli. Al Governo, purtroppo, la pandemia ha insegnato ben poco. Non si investe né sulla sanità, né sulla scuola pubbliche. Si scegli di tagliare e definanziare".