Scuola, sos spazi Classi nei laboratori e lezioni in biblioteca "Ci arrangiamo"

Cresce la popolazione studentesca ma gli istituti non hanno più posto . I presidi devono fare i salti mortali per trovare nuove soluzioni. Palmesano e Flaviano: "Costretti a respingere le richieste di iscrizione".

Scuola, sos spazi  Classi nei laboratori  e lezioni in biblioteca   "Ci arrangiamo"
Scuola, sos spazi Classi nei laboratori e lezioni in biblioteca "Ci arrangiamo"

EMPOLI

AAA cercasi spazi disperatamente. Anche quest’anno non è stato facile per i dirigenti scolastici dare risposte a tutti i nuovi ingressi, che siano stati richieste di ’prima’ iscrizione o di trasferimento da altre scuole o indirizzi. Il problema è la mancanza di nuove aule. Nel corso degli ultimi anni i presidi le hanno ricavate ovunque sacrificando laboratori, spazi per i docenti e il personale della segreteria e perfino le biblioteche. "Iniziamo dalle cose positive – premette la dirigente del liceo Pontormo, Filomena Palmesano – gli organici di docenti e personale Ata sono al completo. Quindi l’avvio dell’anno scolastico è garantito senza alcun problema. Partiamo con orario ridotto 8-12 per i primi dieci giorni per poi passare all’orario regolare. Se da una parte siamo molto soddisfatti per il numero di classi che siamo riusciti a fare, ben 72 avendo oltre 1600 alunni in totale, quindi più dello scorso anno; dall’altra resta il cruccio di aver dovuto respingere oltre 45 richieste di iscrizione, sia per le classi prime sia di trasferimenti da altri istituti per la carenza di spazi. Anche gli spostamenti da un indirizzo all’altro sono stati molto limitati. Purtroppo – spiega la preside – non abbiamo più posto per ricavare altre aule. Abbiamo utilizzato anche locali riadattandoli alla didattica".

Se il trend di richieste per il liceo scientifico empolese proseguirà con i questi numeri va da sé che servirà trovare altre soluzioni. "Al momento servirebbero almeno altre tre aule – osserva Palmesano – Ci dispiacerebbe davvero dover di nuovo dire altri ’no’ alle famiglie che scelgono la nostra scuola". Lo stesso problema di spazi ce l’ha l’istituto tecnico professionale Fermi - Leonardo Da Vinci. La scuola è dislocata su due sedi, entrambe sature. "Abbiamo 59 classi, alcune ricavate mangiando spazi ad altri servizi – racconta il dirigente, Gaetano Flaviano – Nella sede di via Fabiani abbiamo 22 aule un paio delle quali ricavate nei laboratori e altrettante nella biblioteca. Anche nella sede di via Bonistallo abbiamo dovuto sacrificare biblioteca, laboratori, ufficio di presidenza e segreteria. Anche se rispetto allo scorso anno il numero complessivo degli alunni, circa 1200, è leggermente calato gli spazi restano carenti". Per Flaviano ci sono due ordini di problema. "Il primo è la progettualità che è mancata da parte delle istituzioni – dice – Non si è investito nell’edilizia scolastica negli anni addietro e adesso ci troviamo a doverci arrangiare. L’altro problema è l’orientamento in uscita dalla scuola media. A gennaio avevamo circa 270 richieste di iscrizione a fronte delle quali avevamo previsto 14 classi prime. A fine agosto, invece, ci siamo ritrovati con un centinaio di richieste in più. Ne abbiamo accettate soltanto una sessantina, con non poche difficoltà di collocazione. Si tratta per lo più – osserva Flaviano – di cambi di scelta, di alunni che in prima battuta si sono iscritti ad un liceo e poi nel corso dei mesi ci hanno ripensato. L’orientamento non deve essere disorientamento".

Irene Puccioni