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Scoppia la festa in piazza . Abbracci e applausi: "Oggi si è fatta la storia"

A Empoli, Leonardo Masi raggiunge il ballottaggio con Mantellassi, sorprendendo la città. Il candidato M5S e Sinistra punta al cambiamento e alla storia.

Scoppia la festa in piazza . Abbracci e applausi: "Oggi si è fatta la storia"

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"Si fa la storia". Una pioggia di applausi, abbracci e strette di mano, anche quella scambiata con Andrea Poggianti. In piazza Farinata degli Uberti, nel cuore di Empoli, ieri sera, la foto di gruppo ha catturato solo sorrisi e occhi lucidi. Sono quelli dei sostenitori di Leonardo Masi. "Siamo al ballottaggio", esultano i presenti. Lo ripetono con un pizzico di incredulità lasciandosi la Collegiata alle spalle, simbolo di una città che sta vivendo una prima volta assoluta: non era mai successo infatti che il candidato del partito di maggioranza non si affermasse al primo turno. "Altri quindici giorni di lavoro per dimostrare che anche a Empoli è possibile un cambiamento". Sono le prime parole del candidato sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Sinistra, che ha portato a casa in questa prima tornata il 19 per cento delle preferenze. L’ufficialità del testa a testa si è fatta attendere. La notizia è arrivata intorno alle 21; anche se mancavano una manciata di sezioni da scrutinare, l’ipotesi era nell’aria.

Mantellassi-Masi se la vedranno al prossimo spoglio dei voti per poco più di 100 schede. "Siamo noi la seconda forza" ha dichiarato aspettando la conferma del calcolo numerico Masi, che poi ha affidato ai social un messaggio di ringraziamento rivolto agli elettori. "Abbiamo fatto un capolavoro – gioisce –. Abbiamo dimostrato che a Empoli non esiste il pensiero unico. E abbiamo conseguito un risultato storico, che ha ancora più valore viste le dinamiche nazionali ed europee. Siamo pronti ad altri quindici giorni di confronti. Per costruire l’alternativa. Perché stavolta il vero voto è quello per il cambiamento. Stavolta si può fare: siamo pronti per la Empoli che verrà". Un risultato difficilmente pronosticabile. E ora si va ai tempi supplementari.

Ylenia Cecchetti