
Saldi, partenza flop. I conti non tornano: "Gli incassi ci sono. I guadagni? Irrisori"
Caccia agli affari o flop? La stagione dei saldi invernali ha preso il via il 5 gennaio. Un appuntamento atteso - almeno sulla carta - sia dai consumatori, sia dai commercianti. Ma come stanno andando le cose? Il bilancio, seppur provvisorio, è in negativo. La partenza è con il freno a mano tirato. A pesare sono diversi fattori, solo in parte imputabili al maltempo. "Se i saldi funzionano? Sarei per riportarli dove devono stare - dice Paolo Picchi, di Elio Sport 82 a Empoli - Per l’inverno, febbraio sarebbe il mese ideale, così come succedeva negli anni ’80 e ’90. Quelli estivi andrebbero posticipati ai primi di settembre. Detto ciò, dicembre è andato benissimo. Ma l’efficacia degli sconti ha una durata breve, si parla di una settimana. Dopodiché non stimolano più il cliente che è bombardato tutto l’anno da saldi pre season, black friday e così via. Ogni scusa è buona per fare sconti; sono giochi ai quali non crediamo. Meglio mantenere un prezzo equo (quello dettato dalle aziende) tutto l’anno, e poi promuovere i saldi stagionali. La gente lo sta capendo. Se trova uno sconto, sa che è quello vero e si fida. E’ tutto basato sulla fidelizzazione del cliente, senza quella non c’è saldo che tenga".
Gli scaffali presi d’assalto sono un vecchio ricordo. Lo conferma Ilaria Gallo del negozio di abbigliamento Ilag in piazza della Vittoria. "Sono partita subito con saldi sostanziosi, del 70%, andando a rimessa. Sconti necessari per togliere una quantità incredibile di rimanenze. L’invenduto nel 2023 è stato tanto. Gli incassi ci sono, ma i guadagni sono irrisori. Vedo che i clienti, anche abituali, escludono gli stand del 40 o 30%, prediligendo il 70%. Credo sia cambiata la mentalità; ha più valore la spensieratezza, rispetto al bene materiale. Ai commercianti si chiedono sconti continuamente, al ristoratore no. E i ristoranti sono sempre pieni".
Strade vuote e pochi incentivi a vivere il centro storico. "Se la corsa ai saldi non c’è - dichiara da Bebè mon amour di via Ridolfi, Lorena Celotto - è anche colpa del malumore che si respira. Non si fa che parlare di sicurezza, di quanto sia sporca, degradata e pericolosa la città. Ho massimo rispetto per chi è stato vittima di aggressione. Ma non trovo opportuna questa campagna denigratoria. Il sabato e la domenica non ci sono persone in giro. E’ colpa dei negozi che hanno fatto i grandi sconti prima di Natale. Ma anche di una cattiva pubblicità che danneggia l’immagine del centro. Bisogna invogliare la gente a venire. Più persone vivono la città, meno delinquenza c’è". Saldi partiti in sordina anche per Mirco Divona di Icon Store, che però punta sulla capacità di rinnovarsi, stare al passo con i tempi. E con i social. "Ci aspettavamo di più, ma è normale pretendere poco da questo momento dell’anno. Chi cerca online, trova sempre promozioni: così i saldi perdono di appeal. Le vendite però vanno bene. I ragazzi vogliono la scarpa dell’ultimo momento, l’abbigliamento di tendenza, influenzati dai trend di Tik Tok. Ecco perchè giochiamo d’anticipo presentando già la nuova collezione. La novità smuove tutto il resto".
Ylenia Cecchetti