
I numeri parlano di obiettivi raggiunti con il progetto Ama (Area Medica di Ammissione) nato un anno fa con l’obiettivo principale di ridurre il sovraccarico e iperafflusso in pronto soccorso e migliorare la gestione dei ricoveri. Sono circa 3600 i pazienti che sono stati gestiti in questo anno di attività, 300 al mese. Circa il 65% dei pazienti ricoverati in medicina interna hanno transitato dall’Ama che ha un’area composta da 12 letti ed è gestita dai medici della medicina interna II, diretta dal dottor Luca Masotti, che si occupano del tutoraggio dei pazienti nelle ore diurne e notturne. Il personale medico – spiega una nota – lavora in sinergia con il personale infermieristico ed oss diretto dalla coordinatrice dottoressa Stefania Regoli.
La tipologia di pazienti gestiti in Ama riguarda coloro ai quali, a seguito di una prima valutazione diagnostico-terapeutica in pronto soccorso, è stato indicato il ricovero in area medica. Inoltre si tratta di soggetti, specialmente quelli con plurime problematiche mediche o cognitive e funzionali (rapida insorgenza di una disabilità), a cui, dopo una prima gestione diagnostica da parte dei medici del pronto soccorso è stato indicato un’osservazione clinica e una gestione medico-infermieristica non superiore alle 72 ore con possibilità di proseguire la diagnostica e le cure in regime di day service o affidati ai servizi territoriali. "Ringrazio tutto il personale impegnato in questo tipo di attività e per i risultati ottenuti. Ama è sicuramente un modello innovativo, nato in tempi rapidi in uno scenario di emergenza, andando incontro alle carenze organizzative e migliorando la presa in carico del paziente indirizzandolo così al corretto percorso di assistenza", precisa la dottoressa Silvia Guarducci, direttore ospedale San Giuseppe.
"In un anno di attività questa esperienza ha permesso di prendere rapidamente in carico i pazienti assegnati ai reparti di medicina interna riducendo al minimo i tempi di stazionamento in pronto soccorso, il carico sul pronto soccorso stesso, il rischio clinico e il disagio dei pazienti – spiega il dottor Masotti –. La rapida presa in carico dei pazienti permette, in una percentuale che arriva a circa il 20%, di poter risolvere o stabilizzare la problematica motivo dell’accesso in ospedale". Complessivamente, da gennaio a ottobre più di 15mila pazienti che hanno fatto accesso al pronto soccorso sono stati presi in carico in Ama nei presidi ospedalieri in cui attualmente è presente il servizio. Dunque ecco un bilancio positivo di un anno di attività per gli obiettivi centrati.