ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Riassetto al Pontormo. Tre classi accorpate per questione di numeri: "Difendiamo la scuola"

La decisione è arrivata dall’Ufficio scolastico provinciale di Firenze. Famiglie sul piede di guerra, chiedono sia garantita la didattica. La dirigente Palmesano amareggiata: "È colpa dei parametri".

Studenti all’ingresso di una scuola (foto d’archivio)

Studenti all’ingresso di una scuola (foto d’archivio)

di Elisa Capobianco

Rivoluzione interna all’istituto superiore Il Pontormo di Empoli. L’Ufficio scolastico provinciale di Firenze ha deciso "in base ai numeri" e ha informato poi i diretti interessati con una lettera a fine aprile esprimendosi sull’autorizzazione e sull’assegnazione delle classi per l’anno scolastico 2025-2026: la 2D, la 3G (liceo scientifico) e la 3FS (liceo delle scienze umane) saranno accorpate alle altre classi dell’Istituto di medesimo livello e indirizzo. Una razionalizzazione che ha riguardato, tra l’altro, anche una nuova prima. Una doccia fredda, per tutti. La novità è stata comunicata, non senza rammarico, dalla dirigente Filomena Palmesano alla riunione con i rappresentati dei genitori e degli studenti e con i coordinatori delle classi. La motivazione? Un parametro oggettivo, derivato da un calcolo matematico, che l’Ufficio fiorentino ha adottato a livello provinciale per riorganizzare le risorse (e gli spazi). "Alla chiusura delle iscrizioni ho inviato, come da prassi, la richiesta per le classi prime dell’anno successivo e al contempo la conferma di tutte le classi esistenti – spiega la preside –. Purtroppo la risposta è stata negativa: l’Ufficio scolastico provinciale ha deciso per l’accorpamento di una (futura) prima, di una seconda e di due terze. Pur dimostrandomi contrariata dall’avviso ne ho dovuto prendere atto, nel rispetto delle istituzioni. Il problema è nato dal riassetto di quelle sezioni segnate da bocciature o trasferimenti che, nel bilancio complessivo, hanno determinato un calo tale da giustificare gli accorpamenti, dato che la norma generale prevede che in ogni classe ci sia un numero minimo di studenti". Un paradosso visto che le iscrizioni all’istituto sono in costante crescita e da tempo.

Quindi che fare? "Gli organici garantiti saranno in proporzione alla riduzione delle classi, senza preoccuparsi troppo della didattica... Per fortuna non ci saranno insegnanti trasferiti – prosegue Palmesano –. Quello che ci aspetta nelle prossime settimane sarà un grande lavoro di riorganizzazione: sono poco meno di una sessantina i ragazzi che dovranno essere ricollocati su undici classi (che diventeranno di 25-26 alunni, nda). Non sarà semplice, servirà la collaborazione di tutti. Capisco e condivido la preoccupazione delle famiglie. Garantisco la mia massima disponibilità".

Le famiglie – o almeno una parte di queste – non hanno ben accolto la notizia e hanno reagito inviando una Pec all’Ufficio scolastico e anche alla Regione. "Esprimiamo il nostro forte disappunto per una scelta che riteniamo penalizzante e poco coerente con il percorso costruito finora – scrivono in una lettera le 21 studentesse della 3FS a doppia firma con i genitori –. Negli ultimi anni la classe ha affrontato molte difficoltà sul piano didattico e relazionale. Tuttavia, grazie al lavoro sinergico tra famiglie, docenti e studenti, siamo riusciti a costruire un clima sereno e favorevole all’apprendimento. L’accorpamento annunciato rappresenterebbe una frattura netta di questo equilibrio con il rischio concreto di compromettere la continuità didattica e relazionale faticosamente raggiunta. Disgregare un gruppo così è demotivante e controproducente".

Da qui la richiesta formale che la decisione venga "sospesa e riconsiderata" previa un altro incontro con la direzione, al momento fissato per sabato. "Siamo amareggiati e stupiti anche per la tempistica di fine anno... I genitori vorrebbero un colloquio anche con l’Ufficio scolastico provinciale per esplorare soluzioni alternative rispettose del percorso finora svolta e del benessere delle studentesse", aggiunge un babbo, raggiunto da La Nazione, facendosi portavoce del gruppo.