
Nel luglio di quattro anni fa l’inaugurazione della Rems nella zona del Pozzale (Gasperini/FotocronacheGermogli)
Empoli, 30 luglio 2024 – La data era già stata fissata: braccia incrociate il 6 agosto per le guardie giurate in servizio alla Rems di Empoli. Ma lo sciopero è stato anticipato a domani per questioni normative. La commissione di garanzia scioperi ha infatti chiesto al sindacato Uiltucs Toscana di revocare l’iniziativa perché, stando alla legge, non sarebbe possibile scioperare nel mese di agosto. Un’interpretazione non corretta, secondo il sindacato, dal momento in cui la commissione gestisce lo sciopero secondo il regolamento del servizio sanitario nazionale e non secondo il settore di vigilanza privata.
In ogni modo, per fugare ogni dubbio e portare comunque avanti la volontà di astenersi dal lavoro, gli operatori della società Sicuritalia Ivri Spa, di comune accordo con il Uiltucs, hanno cambiato data. Lo sciopero verrà effettuato a partire dalla mezzanotte di domani, 31 luglio, e durerà 24 ore. Un’intera giornata di stop che arriva in un momento di grande mobilitazione per le carceri di tutta Italia, con gravi disordini registrati nei giorni scorsi a Prato e rivolte tra le sbarre di Sollicciano. Anche gli agenti di turno alla residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza del Pozzale chiedono di essere ascoltati.
Tra sovraffollamento e penuria dell’organico, come sta la struttura empolese, ex casa circondariale femminile? Il rischio sicurezza per i residenti della zona, si è concretizzato pochi mesi fa. E’ stato infatti l‘episodio dello scorso 4 maggio a innescare lo stato di agitazione del comparto, con l’allontanamento rocambolesco dalla struttura di via Valdorme Nuova di un pazienze sulla trentina in preda a un momento di delirio, fuggito nelle campagne facendo perdere le proprie tracce. Già prima di questa evasione, le guardie giurate non si sentivano sicure e avevano alzato la voce. "Abbiamo chiesto di mettere in sicurezza la postazione, richieste che sono state ignorate". Nella lista dei desiderata figurano una porta blindata e l’oscuramento vetri della guardiola.
Inoltre, come aveva fatto sapere Gennaro Cotugno, del settore sicurezza Uiltucs Toscana, "è necessario raddoppiare la presenza delle guardie da una a due unità. L’episodio di maggio poteva finire in tragedia. Servono protezione e tutele ai lavoratori. Diciamo no ai tagli sulla sicurezza. Andremo avanti senza fermarci". Detto, fatto. L’attivazione dello stato di agitazione è una risposta al mancato ascolto. Nessun riscontro in due mesi? Che sciopero sia. Anche se riprogrammato con sei giorni di anticipo rispetto a quanto annunciato, la speranza resta la stessa. Vedere soddisfatte le richieste avanzate dai lavoratori per svolgere un servizio più efficiente, in sicurezza.
Y.C.