Montaione, pugno al calciatore dopo la partita: "Inferno nel parcheggio"

Trenta giorni di prognosi per il cazzotto subìto. Il racconto choc: "Bloccato in auto dagli aggressori, procederò per vie legali"

Nel riquadro, il giovane aggredito

Nel riquadro, il giovane aggredito

Montaione, 6 febbraio 2023 - Ancora una volta il calcio è tornato a far parlare di se non per le gesta tecniche dei protagonisti in campo, ma per l’ennesimo fatto di violenza avvenuto al di fuori del rettangolo verde. Domenica scorsa è stata una sfida di 2ª Categoria regionale a salire tristemente alla ribalta, non tanto per le emozioni vissute in campo (e ce ne sono state), ma per l’aggressione subita da Maurizio Mitra.

Un passato in categorie superiori, vanta alcune presenze anche in D con Sangiovannese e San Donato Tavarnelle oltre a tante stagioni in Eccellenza col Castelfiorentino, l’attuale fantasista dell’Aurora Montaione racconta di essere stato aggredito da tre giocatori della squadra avversaria, il Cobra Kai di Firenze, all’interno della propria auto dove dice di aver ricevuto un pugno in faccia che gli ha procurato la frattura composta del setto nasale.

"In tanti anni che gioco a calcio non mi era mai capitato neanche di assistere a una cosa del genere – attacca Mitra – fisicamente non sto poi così male, anche se al pronto soccorso di Poggibonsi mi hanno dato una prognosi di trenta giorni, ma moralmente sono cose che ti fanno passare la passione per questo sport. Finché certi fatti succedono in campo, seppur deprecabili, è un conto, ma qui si parla di un’aggressione in tre contro uno nel parcheggio dell’impianto sportivo a gara ampiamente conclusa. Siamo calciatori dilettanti che continuano a giocare per pura passione. Io dopo ogni partita devo tornare a casa da mia figlia, ma stiamo scherzando! Roba da giustizia penale. Per altro ho già parlato con il mio avvocato e, avendo riconosciuto i colpevoli, procederò per vie legali".

Un gesto che per altro nessuno aveva temuto, come spiega lo stesso Mitra: "La gara era terminata con qualche scaramuccia, ma assolutamente niente di grave, tanto che il nervosismo dopo il triplice fischio pensavo fosse più che altro legato al fatto di come i nostri avversari avevano perso, proprio nei minuti di recupero dopo essere riusciti a pareggiare da 2-0 a 2-2. Tanto che sono uscito tranquillo dagli spogliatoi insieme a dei miei compagni prima di salutarli e salire tranquillamente nella mia auto. E’ a questo punto – insiste – che ho notato sbucare i tre aggressori da dietro la vettura parcheggiata a fianco della mia. In un primo momento, quando hanno aperto lo sportello ho tentato di richiuderlo, ma uno di loro lo teneva spalancato, così nonostante avessi il motore dell’auto acceso stavo quasi per scendere per sentire cosa volessero quando mi è arrivato il cazzotto in piena faccia. Tutti e tre poi sono scappati subito montando in macchina e sgommando via".

Simone Cioni