
La potatuta di una pianta di olivo comporta notevoli. rischi
EMPOLINuova puntata della nostra rubrica dedicata alla sicurezza e all’attività dell’ufficio Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll). La potatura dell’olivo è una tradizione Toscana che tuttavia viene spesso eseguita salendo direttamente sulle piante, utilizzando scale o mezzi simili. Questa pratica comporta notevoli rischi di caduta, determinati sia dall’irregolarità dell’olivo, sia dalla natura del terreno, che spesso non consente un appoggio stabile e sicuro per la scala. I rischi aumentano ulteriormente quando si utilizza la motosega o altri utensili simili durante la potatura in quota: l’uso di tali strumenti può sbilanciare l’operatore, esponendolo non solo al pericolo di caduta, ma anche al rischio di contatto con lame o catene in movimento. Negli ultimi anni, nel territorio della Asl Toscana Centro, si sono verificati numerosi infortuni per cadute durante le operazioni di potatura, così come ferimenti causati da motoseghe, anche con esiti mortali.
Esistono oggi alternative moderne che riducono drasticamente questi rischi. L’adozione di tecniche di potatura da terra, attraverso l’uso di utensili telescopici come forbici, svettatoi, seghe a catena (spesso alimentati a batteria e di peso contenuto), consente di lavorare in sicurezza, mantenendo il controllo e raggiungendo anche i rami più alti senza la necessità di salire sull’albero. È stato inoltre dimostrato che la potatura da terra consente di operare in tempi più rapidi rispetto alla potatura tradizionale in quota, con conseguente riduzione dei costi. Si ricorda che è preciso obbligo del datore di lavoro, nell’ambito della valutazione dei rischi aziendale, orientare le lavorazioni verso quelle che espongano i lavoratori al minor rischio possibile, tenendo conto del progresso e dell’innovazione tecnologica.