Ponti e sicurezza, il passaggio sul torrente Pesciola fa paura

.Le canalette dentro le quali dovrebbero passare dei cavi sono totalmente distaccate dall'infrastruttura e lasciate penzoloni

Lo stato del ponte di Pesciola sulla 429; nei pressi c’è anche l’eternit

Lo stato del ponte di Pesciola sulla 429; nei pressi c’è anche l’eternit

empoli, 11 settembre 2018 - A VEDERLO da sotto fa un certo effetto. Il ponte sul torrente Pesciola lungo la 429, appena fuori dall’abitato di Castelfiorentino, non ha una bell’aspetto. Sotto l’esile parapetto il calcestruzzo è mangiato dal tempo. A rinforzo sono state messe delle travi in ferro, alcune delle quali però sono ‘saltate’. Il segno tangibile di una manutenzione che lascia molto a desiderare è dato dalle canalette dentro le quali dovrebbero passare dei cavi: sono completamente distaccate dall’infrastruttura e lasciate penzoloni sull’alveo del torrente. Le sponde e il letto del piccolo corso d’acqua che si immette nell’Elsa sono stati recentemente ripuliti. Ma in autunno, quando piove abbondantemente, è capitato negli anni passati di assistere all’innalzamento del torrente e del suo straripamento in alcuni punti con conseguente allagamento della strada sovrastante. CON LA RECENTE tragedia di Genova ogni ponte ‘datato’ e in pessime condizioni estetiche fa scattare il campanello d’allarme. Più di un cittadino ha segnalato il caso e sollevato dubbi sulla stabilità dell’infrastruttura. Al momento, va detto, non risulta che questo ponte abbia mai mostrato problematiche o criticità. Ma la prudenza, in certi casi, non è mai troppa e di un po’ di manutenzione in più forse ce n’era davvero bisogno. A maggior ragione se si considera che su quel ponte transitano ogni giorno centinaia di veicoli, compresi mezzi pesanti. Del resto è un passaggio obbligato per chi deve attraversare la Valdelsa. Ma a Pesciola l’occhio non cade soltanto sul vecchio ponte. Passeggiando lungo il torrente capita anche di scovare rifiuti pericolosi abbandonati. POCO PIU’ avanti, in mezzo a un cespuglio di rovi, spunta un bel mucchio di lastre di cemento amianto (eternit). Qualcuno, per pudore, le ha coperte con un telo di plastica bloccandolo con dei tronchi di legno, ma non è certo così che si mette in sicurezza questo tipo di materiale. Per finire il nostro sopralluogo non possiamo non notare quelle brutte e sospette pozze di acqua nera che ristagnano in almeno un paio di punti del torrente. A prima vista sembrerebbero degli sversamenti. Nelle vicinanze di quei ristagni ci sono anche dei tubi che scorrendo sotto i campi circostanti sfociano nel piccolo corso d’acqua. Di tutto ciò Forestale e Arpat sono state informate.