Più assistiti per i dottori Il 30 per cento dice sì

La Regione alza il massimale: i medici di base possono arrivare a 1.800 pazienti. Sul territorio dell’Empolese Valdelsa 42 professionisti hanno fatto richiesta .

Più assistiti per i dottori  Il 30 per cento dice sì

Più assistiti per i dottori Il 30 per cento dice sì

EMPOLESE VALDELSA

Alzare per i medici di base il massimale, concedendo la possibilità di passare da 1.500 a 1.800 assistiti: è una delle soluzione pensate dalla Regione Toscana per fronteggiare la cronica carenza di camici bianchi che sta mettendo in seria difficoltà il sistema sanitario. Trecento assistiti in più per ogni medico rispetto al passato. Sul territorio dell’Empolese Valdesa e Valdarno Inferiore, dove sono in servizio complessivamente 140 medici di famiglia, sono state 42 le domande presentate per incrementare il numero di assistiti. Trenta di queste sono già state accolte. Le restanti: una parte è stata respinta, un’altra è in attesa di modulistica integrativa. Sì perché, la possibilità - su base volontaria - di innalzare il massimale è concessa sono se vengono soddisfatti precisi requisiti da parte del medico richiedente: essere in una forma associativa, coadiuvato da personale di studio ed infermieristico. Tra i camici bianchi che hanno richiesto e ottenuto di portare a 1.800 il numero dei propri assistiti c’è anche il dottor Iacopo Periti di Empoli. Da lunedì scorso - primo giorno in cui nell’Asl Toscana centro si poteva effettuare la scelta del medico di base con l’apertura ufficiale dei nuovi elenchi di professionisti disponibili – il dottor Periti ha già visto aumentare di circa 25 unità il proprio numero di pazienti. La sua quota assistiti già sforava il tetto dei 1.500 per il fatto che i ’pazienti temporanei’ (i non residenti) non fanno cumulo. "Ero già a 1.700 assistiti – spiega – e la possibilità di innalzare a 1.800 è un provvedimento positivo perché garantisce anche ai temporanei una continuità assistenziale, poiché la loro iscrizione aveva una durata massima di un anno e poi doveva essere rinnovata con l’incognita di trovare ancora disponibilità per il medico scelto. Dare la possibilità ai medici di aumentare il proprio massimale – conclude Periti – permette di sanare alcune situazioni".

Questo accordo si pone l’obiettivo di arginare la mancanza di medici di famiglia sia nelle aree interne e disagiate, ma anche nelle periferie urbane. Che anche nell’ex Asl 11 mostra le sue criticità e per le quali, questa settimana, sono stati pubblicati nel Burt i posti carenti sui vari territori: due sono a Fucecchio e due a San Miniato, un posto rispettivamente a Empoli, Vinci, Montelupo Fiorentino, Montopoli Valdarno, Santa Croce sull’Arno e Castelfranco di Sotto (con obbligo ambulatoriale principale nella frazione di Galleno).

Irene Puccioni