Pd, nuovi tesseramenti Ma si fanno solo on line "Adesioni del territorio Presto per fare i conti"

Mazzantini: "Molti sono gli anziani che si presentano ai circoli. Ma non abbiamo ancora potuto accontentare chi non è pratico di pc".

Pd, nuovi tesseramenti  Ma si fanno solo on line  "Adesioni del territorio  Presto per fare i conti"

Pd, nuovi tesseramenti Ma si fanno solo on line "Adesioni del territorio Presto per fare i conti"

di Bruno Berti

La cura Schlein, nel senso di Elly, la nuova segretaria, per il Pd sta funzionando. E non si tratta soltanto di dati in crescita nei sondaggi sulle intenzioni di voto, che non sono certo il Vangelo (comunque vale pur sempre l’ovvietà per cui è meglio avere consensi in aumento), ma anche dell’impennata delle iscrizioni al partito. Appena insediata, la segretaria ha infatti riaperto il tesseramento, anche per tesaurizzare il capitale politico del colpaccio fatto registrare alle primarie aperte del 26 febbraio, quando il responso della tornata tra gli iscritti è stato clamorosamente sbugiardato per la prima volta, relegando il favorito Bonaccini al secondo posto e decretando appunto la palma della vittoria per la Schlein.

Non si parla di un’alluvione di nuovi iscritti, ma pur sempre di un’iniezione di ottimismo per il Nazareno: l’ultimo dato si aggirava su ottomila nuove tessere. Tutte però fatte tramite iscrizioni via computer. E allora, quando abbiamo sentito la federazione del partito dell’Empolese Valdelsa di via Fabiani, il segretario Jacopo Mazzantini ha detto che non è possibile, al momento, sapere quanti degli ottomila siano di queste parti. Però, c’è da registrare un elemento importante che segnala un certo cambiamento nel clima.

Sono stati in molti a rivolgersi ai circoli del Pd disseminati nei vari comuni dell’Empolese Valdelsa per sapere se potevano rinnovare la tessera. Qualcuno aveva pensato che, avendo riaperto il tesseramento, ci si potesse recare anche nelle sedi sul territorio del partito per iscriversi. Invece la riapertura è riservata soltanto a chi si rivolge alla rete, e quindi chi non è pratico di computer, perché anziano o per altri motivi, non sa che pesci prendere. "Non abbiamo ancora potuto accontentare – dice Mazzantini – quanti hanno bussato ai circoli e alla sede della federazione", e ciò dispiace ai dirigenti: in questi tempi grami per la partecipazione politica mandare indietro qualcuno che vuole iscriversi a un partito è un controsenso, se non peggio.

D’altra parte, lo stato maggiore dei ‘dem’ si trova con l’handicap assoluto di non avere un referente a Roma a cui rivolgersi, visto che la nuova segreteria non è stata nominata e quindi non c’è un responsabile nazionale dell’organizzazione a cui rivolgersi. Però in via Fabiani non hanno intenzione di darsi per vinti: ci sono riunioni per studiare una qualche forma per accontentare chi si rivolge ai circoli, magari con qualcosa di simile a una pre-iscrizione a cui, non appena possibile, farà seguito quella vera e propria, con consegna del rettangolo di plastica (per chi non lo sapesse la tessera del Pd ha la forma di una carta di credito) che attesta la qualifica di iscritto. Le tessere, nella tradizione della sinistra che nella nostra zona ha svolto un ruolo da protagonista, sono sempre state importanti: il Pci, ad esempio, aveva una vera e propria religione (ci si passi il termine) per la forma principe dell’organizzazione, il cartoncino di tanti anni fa che attestava l’iscrizione. Il senso era quello di dare un segno concreto della penetrazione nel corpo sociale della nostra zona. Il partito, quello con la falce e martello, è giunto a sfiorare, all’inizio degli anni ’90 (il Pds, il successore, non era ancora nato) i 20mila iscritti. Adesso i tesserati della federazione del Pd sono oltre 2.145: ma nel frattempo in politica è come se fossero passate ere geologiche. E comunque la federazione di via Fabiani è pur sempre la quarta della Toscana, con un rapporto tra iscritti e popolazione che le varrebbe il primo posto.