Pavese: "No al pedaggio in FiPiLi, è un danno"

Il dibattito sul pedaggio in FiPiLi si infiamma nell'Empolese Valdelsa: Fratelli d'Italia e il centrodestra si oppongono, mentre la Provincia di Pisa a maggioranza centrosinistra chiede alternative di finanziamento.

Si riaccende come un vulcano il dibattito sull’opportunità o meno di far pagare il pedaggio in FiPiLi. Un "no" secco all’ipotesi arriva da Fratelli d’Italia, tramite la voce del dirigente provinciale e regionale Federico Pavese. Il quale si rifà alla mozione approvata dalla Provincia di Pisa a maggioranza centrosinistra: vi si chiede chiaramente di non istituire il pedaggio in FiPiLi per non appesantire economicamente gli utenti della Sgc, in particolare i trasporti merce, che avrebbero inevitabili ricadute sui costi dei consumatori.

"Il centrosinistra pisano a guida Pd - afferma Pavese - chiede che si trovino giustamente altre modalità di finanziamento per gli investimenti per l’ammodernamento di quella strada, magari interloquendo anche col Ministero delle Infrastrutture, per ottenere fondi specifici. Quindi, anche la Provincia di Pisa, a maggioranza Pd, sconfessa Eugenio Giani e tutta la maggioranza regionale a guida Pd che da anni stanno cercando, portando avanti costosi studi di fattibilità, di rendere la Fi-Pi-Li a pagamento".

La posizione di Pavese e di Fratelli d’Italia, ma anche di tutto il centrodestra, è invece nota da tempo: "No al pedaggio in Fi-Pi-Li, non solo per l’aumento dei costi di trasporto delle merci ma anche per la non remota ipotesi che, a fronte di una strada a pagamento, spesso, chi trasporta merci o fornisce servizi spostandosi su quattro ruote, possa decidere di non usufruire dell’arteria, utilizzando le strade provinciali e comunali per arrivare da una provincia all’altra. Intasando le strade, con un aumento del traffico esponenziale, legato a un altrettanto aumento dell’inquinamento dell’aria". E poi la richiesta finale: "Chiederò a tutti i candidati a sindaco della coalizione di centrodestra dei comuni dell’Empolese Valdelsa - chiude Pavese - di inserire un no netto al pedaggio nei loro programmi elettorali".