Empoli, la piccola Rebecca nasce in auto. Il 118 guida i genitori via telefono

Iniziano le contrazioni, ma la corsa in auto verso il San Giuseppe si ferma all’uscita della FiPiLi

Sara Giaccherini con Rebecca

Sara Giaccherini con Rebecca

Empoli, 9 agosto 2022 - La chiamata arriva nel cuore della notte. Sono le tre e mezzo, c’è un codice rosso. "E quando, dalla centrale del 118, arrivano richieste di soccorso di questo tipo, non è mai un bel segnale. Ci si prepara al peggio". Non questa volta. Diego Della Vecchia era di turno per le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli tra domenica sera e ieri mattina. E mai si sarebbe aspettato di trovarsi fra le braccia 2,740 chilogrammi di dolcezza. Un batuffolo delicato di gemiti, placenta e sangue. Vita pulsante. Rebecca è nata così, nell’auto dei suoi genitori all’uscita Empoli della FiPiLi. Senza aspettare. A chiamare aiuto è stata una giovane coppia di Fucecchio. Al volante il “futuro padre“ di un terzo figlio, seduta al lato passeggero la moglie incinta e già in travaglio. "Si sono rotte le acque, non ce la faremo mai ad arrivare in ospedale". E così, effettivamente è stato.

L’auto sulla quale viaggiavano i due ha dovuto arrestare la corsa verso il San Giuseppe all’altezza del Centro Coop di via Sanzio. Usciti dalla superstrada, giusto il tempo di accostare in prossimità della rotonda, la bambina era già nata. "Non sapevo proprio come fare – confessa Fabrizio Conti, il babbo della piccola Rebecca – Ho assistito agli altri due parti di Sara, ma questa notte è stata incredibile. Siamo partiti da Fucecchio e già a metà strada, preso dal panico ho chiamato il 118. Trovare una voce amica all’altro capo del telefono è stato fondamentale. Siamo stati guidati in ogni step, ci hanno suggerito di fermarci il prima possibile". Quattro frecce e portiera aperta, è bastata una spinta a far nascere Rebecca. "Sceso dall’auto per precipitarmi da mia moglie – prosegue Conti – ho sentito le sirene in lontanza e mi sono tranquillizzato. La bambina, incredibilmente, era già nata. Chiedevo continuamente cosa dovessi fare. L’ho coperta con quel che avevo e messa sulla pancia di Sara. Piangeva, respirava. Una felicità incontenibile".

"Sono stati attimi concitati – aggiunge Della Vecchia – Quando siamo arrivati sul posto l’uomo ci è venuto incontro contento". "È nata, è nata. Ce l’abbiamo fatta" ha gridato. Emozioni difficili da raccontare a parole. "Aveva le lacrime agli occhi – dice il giovane soccorritore – Allora ci siamo avvicinati per sentire come stavano mamma e bambina. La neonata era già attaccata al seno. La donna era tranquilla e per niente impaurita, essendo al terzo figlio. Ci siamo accertati che entrambi fossero in buone condizioni, abbiamo seguito il protocollo in attesa dell’automedica con a bordo medico ed infermiere".

Un servizio speciale, quello delle Pubbliche Assistenze, che ha riempito di gioia il cuore di tutta la squadra. "Una volta stabilizzate – dice, ancora, Della Vecchia – abbiamo portato tutti e tre al pronto soccorso". Tanta la curiosità delle infermiere, in attesa di accogliere questa neonata “straordinaria“, venuta alla luce in un contesto decisamente particolare. Affidate alle cure del caso, nel reparto di ostetricia dell’ospedale empolese, mamma Sara e la sua piccola ora stanno bene e aspettano di tornare a casa. Ad abbracciare Rebecca ci saranno i fratellini Emanuele di 2 anni e Lorenzo di 4.