Ordinanza anti-kebab. Aiuto dalla categoria: "Ma per poterli tutelare serve più integrazione"

Confcommercio si dice favorevole alla proroga del provvedimento . Costagli: "Ci fosse maggiore apertura da parte loro non sarebbero soli". Condelli di Confesercenti: "Un’azione singola però non è sufficiente" . .

Ordinanza anti-kebab. Aiuto dalla categoria: "Ma per poterli tutelare serve più integrazione"

Ordinanza anti-kebab. Aiuto dalla categoria: "Ma per poterli tutelare serve più integrazione"

di Ylenia Cecchetti

EMPOLI

Proroga estiva per l’ordinanza anti-kebab. Tradotto: le dieci attività ’nel mirino’ dovranno chiudere alle 22.30, almeno fino al mese di settembre. "Un provvedimento - ha spiegato la sindaca di Empoli Brenda Barnini - su indicazione della Prefettura, visto che ha contribuito a mitigare alcune situazioni". Da una parte c’è la rivolta degli esercenti (minimarket, bar kebab e pizzerie kebab tra piazza Farinata degli Uberti, via Spartaco Lavagnini, via Del Papa, via Marchetti e zona stazione) costretti a chiudere in anticipo per tutta l’estate. Dall’altra l’esigenza da parte dell’amministrazione comunale di garantire decoro, sicurezza e ordine pubblico proprio in quelle zone più critiche, dove altrimenti verrebbero venduti e consumati alcolici fino a tarda sera.

"Una faccenda delicata - commenta Alessandro Costagli, presidente di Confcommercio Empolese Valdelsa - La misura adottata è comprensibile se chi di dovere ha valutato e ritiene che sia necessaria per garantire maggiore sicurezza. Certo è che noi associazioni di categoria non lavoriamo per far chiudere le attività. E a tal proposito; ci fosse stata maggior integrazione da parte degli esercenti colpiti dall’ordinanza, si sarebbero forse sentiti meno soli, più tutelati, più appoggiati. Come possiamo difenderli, se non conosciamo le loro situazioni?".

Uno degli ostacoli è la difficoltà di comunicazione; spesso non parlando bene la lingua, sono gli stessi gestori a chiudersi, intimoriti, "rischiando di male interpretare la misura, prendendola come un atto razzista senza entrare nel merito come si dovrebbe. Ci fosse maggior apertura - rilancia da par suo Confcommercio - saremmo ben lieti di essere d’appoggio, non lasciarli soli davanti alle difficoltà, quantomeno fornire contatti e riferimenti utili. Hanno bisogno di essere accompagnati. L’associazione – aggiunge Costagli – ha il ruolo di fare da cerniera tra amministrazione e operatori. Ecco perché potremmo esser utili a chi sta vivendo questo tipo di disagi".

Venendo al cuore della questione, Confcommercio si dice favorevole alla proroga dell’ordinanza "se c’è un’emergenza e se si agisce in maniera strutturale per risolverla. La decisione deve essere affiancata ad un’azione seria, non può diventare un’abitudine. Microcriminalità e degrado non si risolvono con chiusure perpetue". Della stessa idea è anche Confesercenti. "Abbiamo già avuto modo di esprimere il nostro appoggio al provvedimento - dichiara il presidente Eros Condelli - Allo stesso tempo ribadiamo con forza la necessità di ripristinare alcune regole nel mondo del commercio. Come abbiamo visto dagli episodi recenti una azione singola non è sufficiente. È il momento di affrontare il tema nella sua complessità e con la massima urgenza".