
La direttrice dell'Opg Antonella Tuoni
Firenze, 30 marzo 2015 - Per l'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, l'entrata in vigore il primo di aprile della legge per il superamento di queste strutture, in concreto non cambierà niente. Lo spiega la direttrice dello stesso Opg Antonella Tuoni. "Dopodomani - afferma la direttrice - lavorerò come sempre, sabato scorso c'è stato l'ingresso di una persona proveniente da una comunità e non ho indicazioni su provvedimenti di trasferimento con l'assegnazione delle persone attualmente all'Opg nelle strutture individuate dalle regioni".
"La Regione Toscana ha individuato le strutture - ha aggiunto Tuoni -, ma ancora non è pronta; di fatto i toscani il primo aprile continueranno ad essere qui e quindi la chiusura dell'Opg toscano sicuramente il primo aprile non ci sarà. Nel caso in cui i magistrati decidano per la misura di sicurezza provvisoria detentiva a un toscano, lo manderanno qui e non in una residenza non ancora operativa".
Attualmente l'Opg di Montelupo ospita 120 detenuti. Ad oggi nell'Opg di Montelupo sono presenti 115 pazienti internati, di cui 49 toscani, il resto da altre regioni. Per quanto riguarda i pazienti toscani, queste le soluzioni individuate: per alcuni di loro (14) ci sono percorsi di dimissione in corso; 12 andranno nella struttura appositamente realizzata nel padiglione Morel presso il presidio ospedaliero di Volterra (servirà la zona da Massa Carrara all'isola d'Elba) (struttura intermedia); 10 nella comunità terapeutica "Tiziano" di Aulla, già funzionante (struttura intermedia); 8 a Le Querce, a Ugnano, Firenze (struttura intermedia); per l'Area vasta sud sono stati individuati 2 moduli, ciascuno di 4 posti, in due strutture terapeutico-riabilitative a Siena e Arezzo, che entreranno in funzione a ottobre.
Per quanto riguarda la struttura con sorveglianza intensiva a Firenze, che accoglierà 22 persone, la giunta regionale deciderà la soluzione da adottare nel corso della giunta di oggi. Dal 2011 ad oggi, spiega la Regione, sono stati promossi e sostenuti a livello regionale 65 programmi di dimissione dall'Opg, per favorire il rientro degli internati toscani nel territorio di provenienza. I 65 percorsi di dimissione attivati sono stati diretti per il 73% in comunità terapeutiche psichiatriche, per il 9% in comunità terapeutiche per doppia diagnosi, il 14% in residenze sociali e il 4% al domicilio proprio o dei familiari. Con varie delibere, la giunta regionale ha stabilito il potenziamento della rete dei servizi territoriali, l'attivazione delle residenze intermedie, la realizzazione di una residenza destinata ad accogliere i pazienti internati con misure di sicurezza detentiva (Rems: residenza sanitaria per l'esecuzione della misura di sicurezza), la formazione professionale e l'aggiornamento continuo degli operatori, l'adeguamento della dotazione di personale, il sostegno dei percorsi di dimissioni per i pazienti internati toscani e per gli stranieri senza fissa dimora.