Olio e vino con il contagocce Dimezzata la produzione di miele

A maggio e giugno le giornate piovose unite alla grandine hanno compromesso i raccolti dell’autunno. Il presidente dell’Apct, Tomasulo: "Consoliamoci col fatto che quello che otterremo sarà di ottima qualità".

EMPOLESE VALDELSA

Olio e vino. I raccolti per eccellenza dell’autunno come saranno quest’anno? "Molto scarsi, ma di ottima qualità. Non è stato tanto il caldo estremo di queste ultime settimane a danneggiare le produzioni, ma un inizio estate troppo fresca e piovosa". A fornire un quadro degli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole locali è Diego Tomasulo, presidente dell’Associazione Produttori colline Toscane, che raggruppa oltre venti aziende tra Valdelsa, Valdarno e Chianti Fiorentino. "Purtroppo quest’anno dovremmo fare i conti con quello che è successo nei mesi di maggio e giugno scorsi: giornate troppo piovose unite a una imprevista grandinata, negli olivi hanno compromesso l’allegagione, cioè la trasformazione dei fiori in piccoli frutti, che insieme alla fioritura, che avviene tra la fine di marzo e la metà di aprile, rappresentano un momento essenziale nel ciclo di produzione delle olive e perciò del nostro olio extravergine di oliva. Risultato? Abbiamo perso quasi tutto. Avremo un prodotto con il contagocce".

Anche nei vigneti ci sono stati dei problemi. Il principale alle nostre latitudini è stato la peronospora, causata dal fungo Plasmopara viticola, che è una delle più gravi malattie della vite. Per non rischiare di perdere il raccolto gli agricoltori sono stati costretti ad effettuare molti più trattamenti sulle piante. "Questo - spiega Tomasulo – ha comportato notevoli costi aggiuntivi: dal gasolio per lavorare con le macchine agricole nei campi ai prodotti specifici per salvare i frutti. Chi come me è riuscito a portare in fondo la maturazione è riuscito ad avere chicchi belli e sanissimi, ma alla resa dei conti abbiamo perso tantissimo. Consoliamoci con il fatto che quello che otterremo sarà di ottima qualità".

Un altro prodotto di eccellenza che ha subìto un drastico calo di produzione è il miele: la stima è di un -50 o 60 per cento. "Il motivo - riprende il presidente dell’Apct – è sempre il periodo di maggio-giugno che non è stato affatto favorevole per le api e per i fiori. Quest’anno la brutta stagione seguita dalle piogge hanno compromesso la produzione di miele primaverile. Gli operosi insetti si sono trovati spaesati e quando dovevano iniziare a fare il loro lavoro hanno trovato i fiori sciupati e quindi scarichi". A lanciare l’allarme sui cali delle produzioni agricole legati ai cambiamenti climatici è anche Coldiretti Toscana. "Le imprese agricole – sottolinea l’associazione – devono interpretare le novità segnalate dal meteo e gli effetti sui cicli delle colture. Un obiettivo che richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare l’innovazione nell’agricoltura".

Irene Puccioni