Non esiste un Pianeta ’B’, ma abbiamo un piano ’B’ Mettiamolo in atto! Adesso fatti, non parole!

Il concetto di città intelligente è tendenzialmente associato a un futuro più o meno lontano ma piuttosto nebuloso.

Non esiste un Pianeta ’B’, ma abbiamo un piano ’B’  Mettiamolo in atto! Adesso fatti, non parole!

Non esiste un Pianeta ’B’, ma abbiamo un piano ’B’ Mettiamolo in atto! Adesso fatti, non parole!

Il concetto di smart city è tendenzialmente associato ad un futuro più o meno lontano, ma sicuramente piuttosto nebuloso.

In realtà sarebbe auspicabile che le smart cities del futuro fossero già più presenti nell’attualità in quanto ormai metà della popolazione mondiale vive in città e secondo l’Onu, entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, abbandonando sempre di più le aree rurali e periferiche.

Del resto, se è vero che le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre, è tuttavia opportuno ricordare che i grandi centri urbani sono responsabili del 60-80% dell’intero consumo energetico e a livello mondiale del 75% delle emissioni di carbonio che, secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), provocano 3,7 milioni di decessi l’anno.

Ecco perché è il caso di non attendere oltre, dopo aver sfruttato così tanto le risorse del nostro pianeta, abbiamo finalmente un piano B valido, ma non abbiamo un pianeta B. Questo va tenuto di conto, sempre, per fare ognuno la nostra parte.

Sta alle istituzioni metterlo in atto e a noi ragazzi vigilare che il tutto venga realizzato in tempi rapidi e con costi accessibili perché in fin dei conti il futuro è e deve essere nostro.