
EMPOLI
La tragedia avvenuta nei giorni scorsi alle porte di Roma non lascia indifferenti. Il bilancio dell’incidente sulla via Nomentana è stato pesantissimo con 5 giovani vittime. Su questo recente fatto di cronaca si è aperta la mattinata dedicata ai ragazzi delle scuole sull’importanza dell’educazione stradale. Ad aprire i lavori il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni, presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. "Le risorse finanziarie ed umane sono poche - ha ricordato Falorni accennando al ruolo delle pubbliche amministrazioni –. Sono rare quelle realtà in cui si riesce ad avere un patrimonio stradale impeccabile. Lo sforzo di fare manutenzione puntuale è immane, ma non sarà mai all’altezza di ciò che sarebbe auspicabile o necessario. La colpa, davanti ad uno schianto mortale spesso è imputata a chi è chiamato a controllare, le istituzioni, la polizia municipale. Voglio ricordare - ha detto Falorni rivolgendosi agli studenti - che il primo presidio di tutela e sicurezza è dentro ognuno di noi. Siamo qua per fare in modo che tragedie come quella di Roma non accadano di nuovo. Per sensibilizzare all’importanza della salute, della sicurezza e della vita". Paola Dondoli, presidente zona B del Distretto Lions 108 La Toscana, ha lasciato poi la parola a Rita Palladino, dirigente sezione polizia stradale di Firenze.
"Le definizioni tecniche di incidente stradale sono tantissime - ha affermato Palladino - Pensate ad una linea sottilissima che divide un prima da un dopo, dove il dopo non sarà mai più uguale a quello che c’era prima. Per chi rimane senza figli, invece, non c’è definizione sul vocabolario. Quel che è certo è che la mortalità per incidente stradale ha superato i numeri della seconda guerra mondiale. Non è la strada killer ma nel 90% dei casi i responsabili siamo noi". Da qui l’esigenza di un nuovo modo di promuovere la sicurezza stradale con video, immagini a tratti cruente.
Anche Luisa Giorgi, infermiera del 118 di Empoli, ha raccontato la sua esperienza, ogni giorno in prima linea. Quella di chi "arriva dopo, quando i ragazzi non rispondono e non respirarono più e vanno riportati alla vita". Prezioso è stato, infine, il contributo di Stefano Guarnieri, vice presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, nata in memoria del figlio, vittima della strada.
Ylenia Cecchetti
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