
EMPOLI
"A volte i limiti sono soltanto di chi non osa". Inizia con questa frase il diario di bordo scritto dai genitori di "Nik". "Finalmente si parte e l’emozione è tanta. Salutiamo Niccolò, i ragazzi, i professori e i due angeli custodi che si prenderanno cura di nostro figlio". C’è entusiasmo ma anche un pizzico di paura ed è comprensibile. Niccolò Carrai, studente della quinta liceo del Virgilio, affetto da sindrome di Pitt-Hopkins, per la prima volta è partito per la gita scolastica - di più giorni - con i compagni. Destinazione Berlino. "Non è scontato - raccontano i genitori al termine dell’esperienza - Un viaggio richiede un importante supporto assistenziale per ogni azione quotidiana e comporta per nostro figlio grosse difficoltà di adattamento ai contesti nuovi". Eppure una semplice gita scolastica può davvero fare la differenza e così è stato. Germania, la scelta di un albergo accessibile, il reperimento dell’autobus con la sponda per salire agevolmente anche in sedia a rotelle.
"E poi l’impegno più importante - spiega Alessandro Carrai, padre di Niccolò - Individuare il team di persone in grado di prendersi cura di nostro figlio per la sua gestione 24 ore su 24. Niccolò non ha un linguaggio verbale, ha bisogno di supporto per la cura completa della sua persona compresa l’alimentazione. Deve assumere farmaci per alcune patologie, tra cui, non per ultima, l’insonnia. Senza che la scuola ce lo chiedesse, come famiglia, abbiamo ritenuto opportuno seguire la gita con un nostro mezzo ma senza farci mai vedere". Esserci ed essere disponibili in caso di bisogno.
C’è tanto amore in questo racconto, che coinvolge tutto il mondo della scuola, i docenti e i compagni di classe grati di aver condiviso con Nik la gita dell’ultimo anno. Sei giorni a Berlino, una prima volta indimenticabile. "Quando il consiglio di classe ha proposto la gita - prosegue la famiglia Carrai - abbiamo visto subito questa esperienza come una importante opportunità di socializzazione e integrazione per nostro figlio. La scuola si è adoperata per venire incontro alle nostre necessità". La gita si fa ed è per tutti. Hanno accompagnato Niccolò la professoressa Francesca Calugi e l’operatrice socio sanitaria Katiuscia Muccillo: dopo il periodo di ambientamento alla nuova situazione Niccolò si è goduto il tempo insieme ai compagni visitando musei e monumenti. Non sono mancati i momenti di difficoltà ma l’amicizia è stata una terapia: rassicurato con gesti affettuosi il giovane è riuscito a trovare il suo equilibrio. Ora che l’esperienza si è conclusa positivamente, tante altre avventure aspettano Nik "e questo vale anche per tanti ragazzi che come lui hanno delle abilità diverse".