REDAZIONE EMPOLI

Multiutility, è scontro "La gestione resti pubblica"

Il comitato contro il gassificatore attacca: "Nessun confronto con i cittadini. E ancora una volta si dimostra di non voler rispettare la volontà popolare"

L’atto di fusione con cui ha ufficialmente preso il via il percorso della multiutility toscana non sembra piacere a Trasparenza per Empoli, che dopo aver sposato la battaglia contro il gassificatore adesso punta il dito nei confronti della nuova holding dei servizi e, soprattutto, contro le parole del sindaco Brenda Barnini. Secondo il comitato un progetto di aggregazione di società che gestiscono servizi essenziali per i cittadini che mantenga il 100% delle partecipazioni pubbliche "può essere realmente un bene a patto che se ne pianifichino bene la struttura di governance e gli obbiettivi statutari".

Trasparenza per Empoli ravvisa, nelle parole di Barnini, una contraddizione: "Quando il sindaco parla dell’apertura al mercato finanziario - si legge nella nota - passa dal voler realizzare un modello che riporti la gestione dei servizi nelle sole mani dei Comuni a un modello quotato in borsa dove per trovare i soldi per fare attività si devono nuovamente cedere quote ai privati, andando quindi di fatto a copiare i modelli di quelli che Barnini chiama nelle sue dichiarazioni ’altri soggetti industriali che esistono al livello nazionale’. Società nelle quali si mantiene la maggioranza delle quote in mano ai comuni e dove si conferma appunto che questo non basta per garantire che le decisioni operative prese vadano a tutela dei cittadini. Tra l’altro è da segnalare quanto erroneamente affermato dalla sindaca in fatto di gestione del sistema idrico quando dice che senza questi capitali ottenuti cedendo quote azionarie, non sarebbe possibile sostituire ed estendere la rete".

Il comitato cita l’esempio di Gaia Spa, gestore idrico nelle province di Massa Carrara, Lucca e Pistoia che è totalmente in mano ai 46 comuni delle tre province. "Ha le tariffe più basse della Toscana, la percentuale di perdite di rete più bassa della Regione e un sistema di governace interna che le permette di realizzare continui e importanti investimenti sulla rete e sulle infrastrutture e riesce addirittura a gestire dei fondi interni finalizzati a coprire i costi delle bollette non pagate e ad abbassare le tariffe generali restituendo parte degli utili agli utenti". Conclude la nota: "Anche stavolta la disinformazione parte da chi concepisce questi progetti senza discuterli con i cittadini, né tantomeno nei consigli comunali dove questo progetto di 1300 pagine è stato sottoposto ai consiglieri solo pochi giorni prima del voto. Di fatto si continua ad andare contro alla volontà popolare espressa con il referendum del 2011 andando a privatizzare l’acqua e gli altri servizi".

t.c.